Un episodio di violenza tra adolescenti si è concluso con la condanna di una ragazza di 14 anni, che è stata giudicata colpevole di aver aggredito e sfregiato un’altra coetanea. La condanna, emessa dal Tribunale per i minorenni di Torino, prevede una pena di 3 anni, 7 mesi e 20 giorni di reclusione per l’aggressore, che ha agito con crudeltà nei confronti della vittima, anch’essa di 14 anni. L’episodio è avvenuto a febbraio 2025, quando la giovane ha atteso l’uscita della compagna da scuola per punirla di un presunto interesse verso un ragazzo della loro cerchia di amici.
La giovane colpevole ha aggredito la vittima con insulti e violenza, bloccandola a terra e incidendo con un accendino una “V” di vendetta sulla guancia della ragazza. Questo gesto di sfregio ha portato a una condanna più severa di quanto richiesto dal pubblico ministero, che aveva inizialmente chiesto una pena di 3 anni e 2 mesi. L’adolescente è stata arrestata il giorno dopo l’aggressione e trasferita in una comunità, dove ha atteso il processo con rito abbreviato.
Secondo le indagini, l’aggressione è stata motivata da un desiderio di vendetta, poiché la vittima aveva mostrato interesse per un ragazzo che l’aggressore considerava parte del suo gruppo di amici. Le due ragazze non erano amiche, ma si conoscevano di vista per via della loro frequentazione dello stesso istituto scolastico. In passato, avevano già avuto alcuni contrasti, che inizialmente si erano limitati a normali liti tra adolescenti, ma che nel tempo erano diventati sempre più intensi.
L’escalation di violenza è culminata un venerdì pomeriggio, al termine delle lezioni, quando l’aggressore ha atteso la sua rivale in strada e ha compiuto il gesto violento. Fortunatamente, una signora presente in zona è intervenuta per separare le due ragazze, mentre i carabinieri sono stati chiamati per gestire la situazione. L’autrice dell’aggressione è stata scortata a casa dai militari, mentre la vittima è stata trasportata in ospedale per ricevere cure alla ferita, che ha lasciato una cicatrice permanente.
Una settimana dopo l’incidente, la procura dei Minori ha ritenuto necessario adottare misure cautelari, considerando la gravità della situazione e il rischio di recidiva. Di conseguenza, la ragazza è stata arrestata e trasferita in una comunità, dove ha iniziato a scontare la sua pena in attesa del processo.
L’adolescente aveva già manifestato comportamenti problematici in passato, ma gli episodi precedenti erano stati meno gravi. La difesa, rappresentata dall’avvocato Luigi Mandrone, ha annunciato l’intenzione di presentare appello contro la condanna. L’avvocato ha descritto la sua assistita come “una ragazza fragile”, sottolineando che è molto dispiaciuta per quanto accaduto e che avrebbe voluto chiedere scusa alla vittima fin dall’inizio.
Tuttavia, la giustizia riparativa, prevista in alcuni casi dal Codice rosso, non è applicabile in questa situazione, data la natura violenta dell’aggressione. La condanna della giovane rappresenta un segnale forte contro la violenza giovanile e il bullismo, evidenziando la necessità di affrontare tali comportamenti precocemente per prevenire future aggressioni.



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