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Litiga in casa ed evade dai domiciliari: si consegna ai carabinieri chiedendo il carcere



Un episodio singolare si è verificato a Napoli, dove un uomo di 54 anni, attualmente agli arresti domiciliari nel quartiere di Scampia, ha deciso di presentarsi direttamente in caserma dai carabinieri. Secondo quanto ricostruito, l’uomo stava scontando una pena per reati legati alla droga e aveva trovato un amico disposto ad ospitarlo. Tuttavia, la convivenza si è rivelata complicata fin dall’inizio, caratterizzata da continui litigi per questioni quotidiane come l’uso del cucinotto, del bagno e della doccia. La situazione è degenerata al punto che la vita quotidiana era diventata insostenibile.



Dopo un ennesimo screzio con il coinquilino, il 54enne ha deciso di evadere dai domiciliari. Questa mattina, si è allontanato dalla casa e si è diretto verso la caserma dei carabinieri. Una volta arrivato, ha suonato al citofono chiedendo di essere accolto. I militari, riconoscendolo immediatamente come un volto noto, lo hanno fatto entrare. L’uomo ha spiegato di aver preso la decisione di evadere a causa della lite con il proprietario della casa, affermando che la convivenza era diventata impossibile: “È meglio che vado in carcere, altrimenti qui finisce male”, ha dichiarato.

I carabinieri hanno ascoltato attentamente la sua storia e, dopo aver compreso la situazione, hanno contattato il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Napoli. Hanno riportato i dettagli della vicenda, e il pubblico ministero ha successivamente firmato il trasferimento dell’uomo in carcere. Così, il 54enne proseguirà la sua pena all’interno di una cella, probabilmente con l’aggravante dovuta all’evasione.

La decisione dell’uomo di preferire il carcere agli arresti domiciliari ha suscitato interesse e sorpresa. Molti si chiedono come sia possibile che una persona possa arrivare a una simile conclusione, ritenendo che la vita in carcere possa essere più tollerabile rispetto alla convivenza forzata con un’altra persona in uno spazio ristretto. Questo caso mette in luce le difficoltà che possono sorgere quando le persone sono sottoposte a misure di detenzione domiciliare, specialmente in situazioni di conflitto con i coinquilini.

La vita agli arresti domiciliari è spesso vista come una misura alternativa al carcere, ma come dimostra questo episodio, non sempre si traduce in una soluzione praticabile. Le tensioni quotidiane possono portare a situazioni estreme, come quella vissuta dal 54enne, costringendolo a cercare rifugio in una cella piuttosto che affrontare ulteriori conflitti. La vicenda evidenzia anche la necessità di un supporto adeguato per coloro che si trovano in questa condizione, per evitare che si arrivi a tali estremi.

In attesa di ulteriori sviluppi, il caso rimane un esempio delle complessità legate alla detenzione domiciliare e delle sfide che devono affrontare coloro che vi sono sottoposti. La speranza è che episodi come questo possano portare a una riflessione più profonda sulle condizioni di vita di chi è in attesa di giudizio o sta scontando una pena, affinché si possano trovare soluzioni più efficaci e umane.



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