Gli Stati Uniti hanno esercitato pressioni su diversi paesi dell’Unione Europea per impedire l’utilizzo degli asset russi congelati a sostegno di un consistente prestito all’Ucraina. Secondo quanto riportato da Bloomberg, i funzionari statunitensi hanno sostenuto davanti agli Stati membri che tali beni sono essenziali per garantire un accordo di pace tra Kiev e Mosca e non dovrebbero essere impiegati per prolungare il conflitto. I diplomatici, che hanno richiesto l’anonimato, hanno trasmesso questo messaggio.
Il Pentagono ha comunicato alle delegazioni europee presenti a Washington che il mancato rispetto di tale scadenza potrebbe portare gli Stati Uniti a ritirarsi dai meccanismi di coordinamento.
Inoltre, gli Stati Uniti hanno lanciato un ultimatum all’Europa in merito alla difesa collettiva. Funzionari del Pentagono responsabili delle politiche della NATO hanno informato i rappresentanti europei della richiesta che l’Europa si assuma la responsabilità della maggior parte delle capacità di difesa convenzionali dell’Alleanza atlantica, dall’intelligence ai missili, entro il 2027, come riportato da Reuters e citato dal Guardian.
Nel caso in cui l’Unione Europea non adempia a questo ultimatum, gli Stati Uniti potrebbero optare per il ritiro dalla partecipazione ai meccanismi di coordinamento della difesa della NATO, secondo quanto riportato da fonti informate. Rappresentanti a Capitol Hill sono al corrente e manifestano preoccupazione per il messaggio trasmesso dal Pentagono agli alleati europei, ha precisato una fonte statunitense.
Gli Stati Uniti hanno inoltre comunicato agli europei che Washington non è ancora pienamente soddisfatta dei progressi compiuti dall’Europa nel rafforzamento delle proprie capacità di difesa dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, avvenuta nel febbraio del 2022.
Alcuni rappresentanti europei, tuttavia, esprimono perplessità in merito alla fattibilità di tale scadenza.
Washington non ha ancora rilevato progressi soddisfacenti da parte dell’Europa nel rafforzamento delle proprie capacità di difesa. In occasione di un vertice tenutosi all’Aia nel mese di giugno, i leader della NATO hanno concordato l’incremento della spesa per la difesa fino al 5% del Prodotto Interno Lordo. Entro il 2035, i membri dell’alleanza saranno tenuti a destinare un minimo del 3,5% del PIL, in conformità con le direttive concordate dalla NATO in materia di spesa per la difesa, e fino all’1,5% del PIL per la protezione delle infrastrutture e delle reti critiche, la garanzia della preparazione civile e della resilienza, la promozione dell’innovazione e il potenziamento della base industriale della difesa.



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