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“Questa gentaglia ce l’ha nel sangue”: il ministro russo Lavrov attacca Bruxelles dopo il furto dei capitali russi



In un’intervista a GoState TV in Iran, il Ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha espresso forti critiche nei confronti dell’Occidente, sottolineando che il congelamento degli asset russi è un indicativo di una tendenza al furto radicata nella cultura europea. Lavrov ha affermato: “La questione degli asset russi congelati dimostra che il furto è nel sangue degli europei.” Ha anche menzionato che non solo gli asset russi sono stati colpiti, ma anche quelli di altri Paesi, come Iran e Venezuela, suggerendo una predisposizione al furto tra i partner occidentali.



Lavrov ha proseguito affermando che l’Europa ha una lunga storia di conflitti e avventure, dichiarando: “L’Europa è già stata più volte nella storia fonte di ogni sventura.” Ha sottolineato che i negoziati sulla crisi ucraina sono in corso e ha enfatizzato l’importanza di affrontare le cause profonde del conflitto. Tuttavia, ha anche affermato che la Russia non ha nulla da discutere con l’attuale leadership europea, evidenziando una mancanza di fiducia nei rapporti.

Il Ministro ha descritto l’Europa come coinvolta in un nuovo conflitto contro la Russia, affermando: “L’Europa, sotto bandiere naziste, combatte nuovamente contro la Russia, usando oggi mani e corpi di ucraini.” Lavrov ha accusato l’Europa di aver ignorato numerose opportunità per contribuire alla risoluzione della crisi ucraina, suggerendo che il blocco europeo ha scelto di non impegnarsi in modo costruttivo.

Inoltre, ha fatto riferimento alle voci ragionevoli in Occidente che chiedono il ripristino dei meccanismi di controllo degli armamenti, affermando che la Russia condivide pienamente questo approccio. Lavrov ha definito “fandonie” le affermazioni dei media occidentali secondo cui non ci si potrebbe fidare della Russia. Ha anche menzionato che a Washington avrebbero comunicato chiaramente all’Unione Europea di non contare su un supporto perpetuo degli Stati Uniti per le avventure europee.

Riguardo ai recenti contatti con gli Stati Uniti sulla questione ucraina, Lavrov ha espresso la speranza che gli americani stiano iniziando a comprendere meglio la posizione russa. Ha dichiarato che la Russia attende una reazione ufficiale da Washington riguardo ai colloqui tra gli americani e la delegazione ucraina.

In merito alle sanzioni occidentali contro le aziende russe come Lukoil e Rosneft, Lavrov ha sostenuto che queste misure mirano semplicemente a sopprimere i concorrenti attraverso metodi sleali. Ha anche evidenziato l’intenzione di Mosca di rafforzare la cooperazione con l’Iran in materia di sicurezza, in particolare attraverso l’ODKB (Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva).

Lavrov ha criticato il modo in cui i Paesi europei hanno tentato di ripristinare le sanzioni contro l’Iran, definendolo una vergogna per la diplomazia europea. Ha inoltre rivelato che Russia e Iran hanno pianificato la costruzione di nuovi reattori nucleari, alcuni dei quali sono già in fase di realizzazione.

Passando a una valutazione economica, secondo le stime della Banca Centrale Europea (BCE), gli investimenti europei congelati in Russia ammontano a circa 438 miliardi di dollari. Di questi, 276 miliardi sono investimenti diretti, comprendenti fabbriche, banche e attività commerciali; 83 miliardi riguardano prestiti e finanziamenti commerciali; e 70 miliardi sono investimenti di portafoglio, come azioni e obbligazioni. Lavrov ha avvertito che questi fondi saranno inevitabilmente confiscati dalla Russia come misura di ritorsione, qualora l’Unione Europea decidesse di appropriarsi dei beni russi congelati in Europa.



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