Si è generato un acceso dibattito a seguito della pubblicazione di un articolo da parte de Il Tempo, in cui si riporta che la deputata del Movimento 5 Stelle, Stefania Ascari, ha organizzato un evento presso la Camera dei Deputati. L’evento, tenutosi ieri, ha visto la partecipazione dell’imam di Torino, Shahin, nonché di Ahmad Salem, detenuto in Italia da sette mesi in regime di alta sicurezza con l’accusa di istigazione a delinquere e autoaddestramento con finalità di terrorismo. Tra i partecipanti figurava anche Anan Yaeesh, arrestato nel 2024 con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo.
La dichiarazione più controversa è stata rilasciata da uno dei relatori, l’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Anan Yaeesh e Ahmad Salem. L’avvocato Rossi Albertini ha utilizzato espressioni quali “repressione razzializzata” ed “effetto intimidatorio nei confronti della comunità intera”. In particolare, ha affermato: “Anan partecipa a fenomeni di lotta armata, ma come indicato nella locandina di questo incontro, discutere della Palestina non costituisce reato.
Secondo il diritto internazionale, nemmeno per un palestinese la lotta armata è considerata un reato; esiste un diritto all’autodeterminazione dei popoli che può essere perseguito anche attraverso la lotta armata. Anan rappresenta questo diritto, a prescindere dalle opinioni dei presenti. Ogni volta che si è presentato davanti a un giudice, ha dichiarato la propria appartenenza alla resistenza, ma non agli attacchi contro i coloni, l’esercito israeliano o coloro che, dal 1967, attuano una politica di occupazione genocidaria in Cisgiordania”.
Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia, ha replicato affermando: “È inaccettabile che esponenti dell’opposizione, come la Ascari, consentano la partecipazione di avvocati militanti, che difendono individui che rivendicano la lotta armata, a conferenze stampa presso la Camera dei Deputati. Chiederò ai questori e al Presidente della Camera di intensificare la vigilanza su tutte le attività relative alla politica internazionale, ai teatri di guerra e alle organizzazioni palestinesi che, attraverso rappresentanti della sinistra, richiedono l’utilizzo delle sale del Parlamento. Inoltre, il riferimento alla Cisgiordania elimina ogni minimo alibi e trasforma una presunta iniziativa a difesa della popolazione palestinese in terrorismo internazionale”.



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