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Ilaria Sula, il racconto straziante del padre: “Quando ci hanno detto che mia moglie era morta, lei è svenuta. Io avrei voluto farla finita”



Le parole strazianti di Flamur Sula, padre di Ilaria Sula, risuonano nel contesto di una tragedia che ha colpito la famiglia. La ventiduenne Ilaria, uccisa a coltellate e ritrovata all’interno di una valigia in una scarpata vicino a Roma lo scorso marzo, ha lasciato un vuoto incolmabile. Durante l’udienza svoltasi nell’aula bunker di Rebibbia, i genitori di Ilaria sono stati ascoltati in merito al caso, che vede come imputato reo confesso l’ex fidanzato Mark Antony Samson. I pubblici ministeri, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, hanno richiesto e ottenuto il giudizio immediato, contestando a Samson l’accusa di omicidio volontario con premeditazione, motivi futili e occultamento di cadavere.



In aula, Flamur Sula ha ripercorso i giorni concitati della scomparsa della figlia, descrivendo l’ansia e la preoccupazione che lui e sua moglie, Gezime Sula, hanno provato. La famiglia, residente a Terni, non riusciva più a mettersi in contatto con Ilaria, che viveva a Roma con le sue coinquiline mentre studiava all’università. “Ilaria sarebbe dovuta scendere dal treno a Terni – racconta Flamur – Noi siamo andati a prenderla alla stazione, ma purtroppo non è mai arrivata. Ci siamo subito preoccupati, abbiamo provato a chiamarla, ma il telefonino era spento.” Non avendo notizie della figlia, la famiglia ha deciso di partire per Roma.

Dopo aver constatato la situazione, i genitori di Ilaria hanno denunciato la sua scomparsa alla Polizia di Stato, descrivendo quei momenti come “le giornate peggiori della nostra vita”. In aula, Flamur ha anche riferito le parole che Samson gli avrebbe detto durante le ricerche: “Mi giurò che non sapeva nulla di Ilaria, e disse io non la toccherei mai”.

Il giorno terribile del ritrovamento del corpo di Ilaria ha segnato un punto di non ritorno per la famiglia. “Quando la polizia ci ha chiamato abbiamo capito che era successo qualcosa di brutto. Quando abbiamo saputo che Ilaria era morta, mia moglie è svenuta e io non volevo più vivere”, ha dichiarato Flamur. La madre di Ilaria, Gezime Sula, ha espresso il suo dolore, dicendo: “Mi manca tutto di lei, se non avessi un altro figlio ora sarei lassù da lei”.

Ilaria Sula è stata uccisa a coltellate nell’appartamento di via Homs, situato nel quartiere Africano di Roma, e il suo corpo è stato abbandonato in una valigia in fondo a un dirupo nella zona di Capranica Prenestina. L’udienza di oggi ha offerto uno sguardo straziante sulla vita di Ilaria e sulle conseguenze devastanti del femminicidio, un crimine che continua a colpire molte famiglie in Italia.

La testimonianza di Flamur Sula ha messo in luce non solo il dolore personale della perdita, ma anche l’impatto che tali tragedie hanno sulla società. La richiesta di giustizia da parte della famiglia di Ilaria è un richiamo alla necessità di affrontare il tema della violenza di genere con la massima serietà e urgenza.

Il processo contro Mark Antony Samson si preannuncia lungo e complesso, e la famiglia di Ilaria continua a cercare risposte e giustizia per la giovane vita spezzata. Mentre il caso si sviluppa, la comunità si unisce nel supporto alla famiglia Sula, sperando che la verità emerga e che simili tragedie possano essere evitate in futuro. La storia di Ilaria è un tragico promemoria della necessità di combattere contro la violenza di genere e di proteggere le vittime, affinché non si ripetano più episodi così dolorosi e inaccettabili.



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