Chiamate pubblicitarie da call center, arriva il prefisso per riconoscere



Dopo le moltissime lamentele da parte di consumatori, il garante per la comunicazione ha deciso di mettere un prefisso per richiamare commerciali. Adesso, quando verrà fatta una guerra commerciale sul vostro telefono apparirà al prefisso 0844 in modo che l’utente sa già chi sta chiamando.



È stato inserito anche un prefisso per le ricerche statistiche, tutti call center saranno incaricati di percepire i dati sono identificativi con il numero 0843.

Dal Molise arrivano infatti le prime polemiche. Secondo la storica associazione “Forche Caudine”, che riunisce l’emigrazione molisana a Roma e nel mondo, la scelta del numero 0844 potrebbe generare confusione con il prefisso della provincia di Campobasso e di una parte della provincia di Isernia: cioè lo 0874. Insomma, sarebbe stato meglio adottare un numero totalmente differente dai prefissi telefonici in uso da decenni, sostiene l’associazione, mentre lo 0844 differisce di una sola cifra dal prefisso molisano e da quello di altre province. Una coincidenza che potrebbe generare malintesi, specialmente in aree con alti indici di vecchiaia tra la popolazione. L’associazione ha annunciato di voler scrivere anche al Garante per le Comunicazioni, invitandolo a cambiare la decisione e ad adottare prefissi molto differenti da quelli in uso per le province italiane.

La mattina, all’ora di pranzo, nel pomeriggio. A volte anche dopo cena. Non hanno orario le telefonate che arrivano nelle nostre case (e spesso anche nei nostri uffici) per pubblicizzare offerte telefoniche, forniture annuali di surgelati, casse di vino e bottiglie di olio. Un vero e proprio supermercato, direttamente dall’altra parte della cornetta. Ma che noi non abbiamo mai richiesto o autorizzato. Le telefonate pubblicitarie, il cosiddetto telemarketing, si sono fatte nel tempo sempre più aggressive. Da alcuni mesi, però, c’è un’arma in più per difendersi dallo squillo molesto.

Il 1° febbraio 2011 è stato istituito il Registro pubblico delle opposizioni: una banca dati, gestita dalla Fondazione Ugo Bordoni, che raccoglie tutti coloro che non vogliono che il loro numero telefonico venga utilizzato per fini promozionali. Una scelta in pochi clic Iscriversi al registro è molto semplice: basta collegarsi al sito internet (www.registrodelleopposizioni.it, entrando nella sezione “area abbonati”) o chiamare il numero verde 800.265.265. Si può anche mandare una email (abbonati.rpo@fub.it ) oppure un fax (06/542.248.22) o una raccomandata (all’indirizzo: Gestore del Registro Pubblico delle Opposizioni – Abbonati”, Ufficio Roma Nomentano, Casella Postale 7211, 00162 Roma). L’iscrizione è gratuita e dovrebbe permettere di mettere fine alle insistenti chiamate di operatori di call center. Al ritmo di 7 mila iscrizioni al giorno, a metà settembre il Registro contava oltre 715 mila “no”, circa il 5% delle utenze presenti nella banca dati (chiamata DBU, Data Base Unico), lo strumento universale in cui sono inseriti tutti i numeri telefonici (circa 15 milioni di utenze).

Facilmente entro la fine dell’anno si raggiungerà il milione di iscritti. “Un ottimo risultato – spiega Ania Maslova, responsabile comunicazioni del Registro – in linea con i dati degli altri Paesi europei. In Francia in 5 anni la copertura è arrivata al 20%, nel Regno Unito siamo al 65%, ma in più di 10 anni. Spicca poi il dato Usa – dove a causa dei fusi orari le chiamate arrivano anche a notte fonda – con il 90% degli utenti iscritto al Registro in 15 anni”. L’identikit del molestato La fascia più sensibile a questa iniziativa è quella delle persone più anziane, delle casalinghe (che più passano tempo in casa e più sono colpite da telefonate di disturbo), anche se si tratta di uno strumento trasversale che coinvolge anche liberi professionisti e piccole aziende.

Un obiettivo realizzabile L’obiettivo, dunque, è riuscire a bloccare le telefonate indesiderate. Ma è davvero realizzabile? “Finora, l’unico modo che il cittadino aveva per non farsi chiamare – spiega ancora Maslova – era togliere il proprio numero dall’elenco telefonico, con lo svantaggio, ad esempio nel caso di aziende e professionisti, di non poter essere più visibile per essere contattato. Oggi, grazie al Registro, si può conservare il proprio numero senza essere disturbati. Gli operatori più grandi si stanno adeguando velocemente, mentre qualche difficoltà in più viene riscontrata con i soggetti più piccoli, che fanno fatica ad adeguarsi. Chi viola la normativa, comunque, viene sanzionato dal Garante per la protezione dei dati personali, con multe che vanno dai 10 ai 180 mila euro e fino a 300 mila per chi reitera. Con le sanzioni la situazione tenderà sempre più a migliorare”.

Se avete presentato la domanda al registro, ma le telefonate pubblicitarie continuano ad arrivare, controllate se l’iscrizione è andata a buon fine, chiamando il numero verde 800.265.265. 2Una volta presentata la domanda, dovete comunque attendere 15 giorni, tempo massimo entro il quale il vostro numero viene inserito nelle liste di chi rifiuta il telemarketing. Se il telefono continua a squillare, potreste aver fornito in passato consensi diretti per telemarketing. Questo può succedere, spesso inavvertitamente, durante la stipula di contratti, per avere una tessere fedeltà o fare un abbonamento a una rivista. L’iscrizione al Registro non fa decadere i consensi diretti. Attenzione sempre a cosa firmate. Quando ricevete una telefonata promozionale, avete il diritto di essere informati da quale lista sia stato preso il vostro numero e potete chiederne la cancellazione. A volte la revoca del consenso può rivelarsi più complicata del previsto, se c’è stato un passaggio di dati da un’azienda a un’altra. Ricordatevi che gli operatori che chiamano devono essere facilmente identificabili, con il numero non nascosto, per permettervi di decidere se rispondere o meno. Segnatevi il nome di chi vi chiama e l’ora della telefonata per un’eventuale segnalazione. Se continuate a ricevere chiamate non autorizzate, potete fare un reclamo al Garante per la protezione dei dati personali, che provvederà ad aprire un’istruttoria, al termine della quale l’operatore, se ritenuto colpevole, verrà multato. Potete rivolgervi anche all’autorità giudiziaria.



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