Da sempre ottobre è il mese delle cimici e Novara e provincia. Questi insetti, dal fastidioso odore se schiacciati, in autunno tentano sempre di intrufolarsi in casa nascondendosi tra i panni stesi o infilandosi da qualche zanzariera rimasta aperta per tentare di svernare al caldo. Da un paio d’anni però oltre alle comuni cimici autoctone verde chiaro, si sono aggiunti nuovi insetti che sono molto dannosi per le colture.
In autunno l’abbassamento delle temperature e la fine dei cicli vegetativi di molte coltivazioni e piante spontanee inducono alcune specie di insetti a smettere di nutrirsi e a cercare riparo nelle abitazioni. Trascorrono così la stagione fredda, allo stadio di adulti, in ambienti protetti, asciutti e/o riscaldati come edifici, magazzini e capannoni. In primavera poi abbandonano questi rifugi per portarsi sulla nuova vegetazione dove si alimentano e si riproducono, continuando così il loro ciclo biologico. Da anni siamo abituati a vedere in autunno la cimice verde (Nezara viridula) tentare di intrufolarsi nelle nostre case, oramai surclassata per numero di esemplari e territori colonizzati dalla cimice asiatica (Halyomorpha halys). Spesso questi insetti a partire dall’autunno si ritrovano in numero elevato sia sulle pareti esterne degli edifici, soprattutto se esposte a sud, sia dentro le abitazioni, formando a volte ammassi di centinaia o migliaia di esemplari, in modo particolare in ambienti riparati come verande, sottotetti, ecc. Non sono pericolosi per le persone, ma arrecano fastidio se presenti in numero elevato ed inoltre emanano un odore particolarmente sgradevole se vengono disturbati o inavvertitamente schiacciati.
Originaria dell’Estremo Oriente e di recente introduzione in Italia, nell’arco di 3-4 anni ha causato ingenti danni alle coltivazioni frutticole, orticole e cerealicole. Infatti le punture di suzione praticate da adulti e stadi giovanili su organi vegetativi e sui frutti provocano la comparsa di ingiallimenti, arresti di sviluppo, deformazioni e necrosi. In Piemonte i danni maggiori sono segnalati su alcune varietà di pero e sul nashi (pero giapponese), su nettarine e ciliege, diverse varietà di mele e anche su actinidia. In alcune aree corilicole gli attacchi determinano alti livelli di cimiciato nelle nocciole. In campo orticolo i danni interessano soprattutto le coltivazioni di peperone, mentre tra le colture estensive i danni maggiori si registrano su soia e in minor misura su mais di secondo raccolto. Nei comparti sopracitati in alcuni casi le perdite economiche sono state molto elevate, raggiungendo l’80-100% del raccolto. Non avendo limitatori naturali specifici nel nostro continente, questa cimice si sta diffondendo velocemente in nuove aree, con un progressivo incremento delle popolazioni.
La lotta diretta con insetticidi per la protezione delle colture non risulta agevole, sia per il fatto che non tutte le sostanze attive risultano efficaci sia per la necessità di rispettare gli intervalli di sicurezza dei formulati usati e infine per la elevata mobilità degli adulti e anche degli stadi giovanili di questa specie. Spostandosi velocemente tra ambienti naturali, comprese piante forestali e spontanee, e colture agrarie H. halys riesce a sfuggire in parte agli interventi insetticidi e a ricolonizzare nuovamente le coltivazioni trattate.
Cosa fare? Considerato che si tratta di un insetto particolarmente dannoso, oltre che per le colture agrarie, anche per orti e frutteti famigliari, è utile eliminare gli adulti che cercano riparo negli edifici. Ogni femmina che sopravvive all’inverno nell’anno successivo può deporre qualche centinaio di uova, da cui si svilupperanno gli stadi della nuova generazione. A scopo preventivo si devono utilizzare zanzariere o sigillare eventuali fessure che permettono alle cimici l’accesso ad abitazioni, sottotetti, magazzini, ecc. Cimici e altri “intrusi” possono essere eliminati dai loro ricoveri (cassonetti, parte posteriore di mobili o divani) con attrezzi aspirapolvere. Nel caso si trovassero in edifici non adibiti ad abitazione come magazzini, garage è possibile utilizzare gli insetticidi autorizzati per uso domestico. Per prevenire l’invasione delle abitazioni si possono allestire dei ricoveri artificiali da posizionare all’esterno degli edifici, ad es. su biforcazioni degli alberi da frutto, utilizzando scatole di cartone con stracci oppure coperte, sacchi di juta o cartone ondulato, arrotolati e avvolti in un telo di plastica per protezione dalla pioggia ma lasciando libere le estremità. In pieno inverno si deve poi procedere a distruggere le cimici riparate all’interno di questi rifugi. In attesa che nuove tecniche di lotta, possibilmente a ridotto impatto ambientale, siano messe a punto nei prossimi anni, ogni contributo per ridurre la presenza delle cimici svernanti può, anche se modesto ma attuato da molti, contribuire al contenimento di questo insetto particolarmente nocivo.
Teniamole fuori dalle nostre case!
La cimice asiatica (Halyomorpha halys) è un insetto segnalato per la prima volta in Italia nel 2012 che, nel corso dell’estate 2015, ha causato danni importanti su pero e su pesco negli areali produttivi delle province di Modena,
Reggio EmiliaeBologna.
Questa cimice è originaria della Cina e la si può osservare su molte specie sia coltivate che spontanee. E’ in grado di arrecare gravi danni alle produzioni agricole nel periodo primaverile-estivo e, dalla fine dell’estate e per tutto l’autunno, può creare disagi alla popolazione per la sua abitudine, con l’arrivo dei primi freddi, di aggregarsi per passare l’inverno all’interno di edifici come abitazioni, magazzini e garage.
A seguito delle consistenti popolazioni riscontrate nei campi di alcune aree di pianura e pedecollinari soprattutto della provincia di Modena, e, in misura minore delle province di Bologna e Reggio Emilia, è prevedibile che, nelle zone interessate dai danni alle coltivazioni, la cimice asiatica si sposti verso le abitazioni.
È necessario sapere che:
^ le cimici asiatiche si nutrono di piante, non pungono e non sono pericolose per l’uomo;
^ emettono una sostanza particolare che permette loro di concentrarsi in gran numero in punti riparati delle abitazioni per passare l’inverno in una sorta di letargo;
^ se rimangono all’aperto non sopravvivono alle basse temperature invernali;
^ se disturbate, possono emettere un odore sgradevole (come del resto tutte le altre cimici già presenti nel nostro Paese).
Per eliminare le cimici presenti nelle abitazioni è consigliabile impiegare esclusivamente metodi naturali senza ricorrere all’uso di insetticidi che risultano poco efficaci, necessitano di ripetute applicazioni e, se utilizzati in modo incontrollato nelle case, possono divenire dannosi perle persone.
Le strategie di controllo possono essere di carattere preventivo e di contenimento.
Cosa fare… …per impedire l’ingresso delle cimici nelle case:
y collocare zanzariere o reti antinsetto alle finestre, attorno ai comignoli dei camini non in uso, sulle prese d’aria e alle finestre dei sottotetti;
y sigillare, dove possibile, crepe, fessure e tutti quegli accessi che consentono il passaggio delle cimici, quali tubazioni, canalizzazioni, feritoie, profilati ed altre aperture.
…per eliminare questi ospiti indesiderati:
y utilizzare strumenti di pulizia per la casa che emettono vapore per stanare gruppi di cimici annidate in aree come cassonetti, infissi, tubature, ecc…;
y utilizzare l’aspirapolvere per raccogliere le cimici che si trovano in posti più facilmente raggiungibili (es. soffitti, verande) o che sono state stanate col vapore. E’ possibile usare anche bombolette di ghiaccio spray perfare cadere le cimici a terra prima di raccoglierle.
Le cimici raccolte vanno eliminate immediatamente! La soluzione più semplice è quella di immergere il contenitore utilizzato per raccoglierle in una bacinella d’acqua saponata per qualche minuto. Il sapone impedisce loro di galleggiare causandone il rapido annegamento. In seguito, le cimici morte possono essere smaltite nei contenitori dell’organico.
Le cimici raccolte non vanno liberate all’esterno per impedire che si vadano ad annidare in altri edifici e che la primavera successiva ritornino in campagna a danneggiare le coltivazioni e non vanno maibuttate nel water in quanto l’acqua presente, se non saponata, non è sufficiente per annegarle.
Insetticidi, quando usarli
Gli insetticidi ad uso domestico sono assolutamente sconsigliati negli ambienti ad uso abitativo, ma possono essere utilizzati nelle seguenti situazioni:
per il trattamento della parte esterna degli infissi, dove, oltre a eliminare le cimici eventualmente presenti, potrebbero svolgere una sorta di azione protettiva contro il loro ingresso nelle abitazioni;
nei cassonetti dei serramenti o in altri punti critici solo ed esclusivamente se si lascia l’abitazione per alcuni giorni, sfruttando l’azione repellente di alcuni insetticidi (es. piretroidi);
in ambienti non abitativi in cui NON vi siano prodotti alimentari, come ad esempio magazzini, capannoni, solai o garage dove può risultare difficile attuare il contenimento con i mezzi sopra descritti.
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