Colesterolo: Tra i prodotti più gettonati il riso rosso fermentato



E’ alla base di molte malattie cardiovascolari ci sono i disordini del metabolismo, in modo particolare tutti quelli che riguardano i lipidi e, quindi, i grassi. Il colesterolo riveste un ruolo fisiologico molto importante, in quanto rientra nella composizione di tutte le membrane cellulari. Inoltre, entra nella biosintesi di tutti gli ormoni steroidei come precursore di molecole importantissime (aldosterone, cortisone, testosterone, estrogeni, eccetera).



Il colesterolo aumenta sicuramente di più in quei soggetti che sono già geneticamente predisposti, tuttavia assumono un ruolo importante anche le cattive abitudini alimentari, gli acidi grassi saturi, lo stress, il fumo, l’alcol, la vita sedentaria. Il peso corporeo in eccesso, poi, molto spesso è associato a patologie quali ipertensione, diabete, alti valori di trigliceridi…

Tra le tante strategie che devono essere messe in pratica prima di giungere all’assunzione delle statine (farmaci di riferimento), è possibile scegliere anche la fitoterapia. Tra i prodotti più gettonati e più in voga al momento abbiamo senz’altro il riso rosso fermentato: viene ottenuto dalla fermentazione del comune riso da cucina a opera di un lievito, il Monascus purpureus: durante la fermentazione si arricchisce di monacoline, sostanze dalla spiccata attività ipocolesterolemizzante.

Per esattezza, tra queste occorre ricordare la monacolina K, che è in grado di inibire un enzima chiave della biosintesi del colesterolo, e siccome i livelli plasmatici dipendono principalmente da questa via biosintetica, e solo in misura minore dalla dieta, si comprende l’utilità di tale prodotto. Però, la monacolina K altro non è se non il precursore della lovastatina, progenitrice della classe di farmaci che prende appunto il nome di “statine”; ne deriva che un uso eccessivo di Monascus crei gli stessi problemi del farmaco di sintesi (alterazioni epatiche, tossicità muscolare) e possa dare interazione con altri farmaci come gli antivirali, i fibrati e alcuni antibiotici. È bene ricordare, pertanto, che i dosaggi di monacoline presenti negli integratori non dovrebbero superare i 10 milligrammi al giorno, onde non incorrere in quanto sopra.

Ultimamente, è salito alla ribalta il bergamotto, i cui principi attivi sembrano essere altrettanto efficaci nel controllo del colesterolo: il sito biochimico d’azione è lo stesso della monacolina K, per cui ritorniamo alle considerazioni precedenti. Attenzione, però: il bergamotto contiene una sostanza, lo psoralene, altamente fototossico; accertarsi che il prodotto in uso ne sia stato privato. Per non sbagliare, affidarsi al proprio medico o al farmacista di fiducia: sapranno consigliarci per il meglio.



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