Dieta: Il radicchio rosso è il più potente depurativo dell’inverno



Amico del fegato e depurativo: così Plinio il Vecchio descriveva il radicchio nella sua Naturalis Historia. Più di venti secoli dopo, questo ortaggio è ancora il miglior rimedio digestivo e disintossicante della stagione fredda. Il radicchio rosso è effettivamente un potente alimento detox, ricco anche di antiossidanti che contrastano l’invecchiamento cellulare. In questa stagione trovi i cespi più croccanti, perfetti per prevenire diabete, eccesso di colesterolo e stipsi.



Il radicchio è un vero superfood dei mesi freddi: ti regala minerali (soprattutto potassio), vitamine B, C e K e antocianine ad azione anti age. Il tutto con solo 13-15 kcal per etto. Nelle foglie croccanti trovi anche buone quote di fibre e di inulina, fondamentali per ripulire il colon, sgonfiare la pancia e favorire la sazietà. L’inulina, poi, migliora e nutre la flora batterica, quindi previene gli squilibri intestinali e contribuisce a rinforzare il sistema immunitario, che ha sede anche nel microbiota.

Piace a tutti gli organi filtro

La particolarità del radicchio è la presenza di acido cicorico, la sostanza che conferisce all’ortaggio il caratteristico sapore amarognolo e alla quale vengono attribuite le più interessanti virtù detox. Il gusto amaro potenzia l’attività del pancreas e stimola la secrezione biliare. Così facendo contribuisce a mantenere efficiente il fegato e migliora la digestione, in particolare dei grassi. Sebbene il radicchio sia benefico per lo stomaco, è bene non mangiarne quantità eccessive se si soffre già di gastrite: favorendo la secrezione di succhi gastrici, infatti, l’ortaggio rischierebbe di peggiorare il disturbo in corso.

 VITAMINA K SUPERSTAR Disinfiamma i vasi e regola la pressione

Nel radicchio rosso trovi una combinazione di nutrienti preziosissima per ringiovanire le arterie e mantenere il cuore in salute. L’acido cicorico previene i coaguli nel sangue, mentre i fitosteroli e le fibre aiutano a tenere sotto controllo il colesterolo. La vera star è però la vitamina K: in 100 g di radicchio ne trovi 102 mg, cioè il 128% della quota di assunzione giornaliera raccomandata. Questa vitamina aiuta a prevenire la calcificazione delle arterie, riduce l’infiammazione dei vasi, contribuisce a mantenere ottimale la pressione e riduce il rischio di infarto. Alla regolazione della pressione contribuisce anche il potassio, che nel radicchio abbonda. Non possiamo dimenticare le straordinarie antocianine, i pigmenti che colorano le foglie: prevengono l’ossidazione del colesterolo e l’aterosclerosi.

CONCILIA IL SONNO Lo spuntino rilassante della buona notte

Ai tempi degli antichi Greci e Romani, le foglie delle varietà selvatiche di radicchio venivano consumate crude come rimedio per l’insonnia. Questo ortaggio contiene piccole quote di triptofano, precursore della serotonina, considerato utile per migliorare l’umore e attenuare i disturbi del sonno. A cena prova una zuppa di radicchio, riso integrale e fave, con scaglie di mandorle e un filo d’olio a crudo.

La vitamina K non porta benefici solo al cuore: grazie a lei, il corpo può mantenere le ossa forti. Tale azione è amplificata dal calcio, che le foglie di radicchio contengono in quantità interessanti (36 mg ogni 100 g) e che grazie alla vitamina K viene assimilato più facilmente. Questa coppia di nutrienti migliora il metabolismo osseo e rende il radicchio un alimento utile in menopausa o in età avanzata.

Se stai percorrendo in macchina la strada tra  Venezia e Treviso o Castelfranco Veneto, fai caso ai segnali stradali: scoprirai di essere sul­la Strada del radicchio (www.stradadelradic- chio.it). Proprio in Veneto si concentra infatti la maggior parte delle coltivazioni italiane di questo ortaggio. La storia del radicchio italiano è cominciata proprio in queste terre, nel XVI secolo, quando i mercanti veneti lo importaro­no per la prima volta. Le varietà di radicchio più pregiate affondano letteralmente le proprie radici in queste zone.



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