La sedentarietà uccide, quasi 90mila i morti ogni anno in Italia



La sedentarietà uccide. Purtroppo secondo alcuni dati recenti, sembra che la sedentarietà sia responsabile del 14,6% di tutte le morti in Italia ed è pari a circa 88.200 casi l’anno. Sono questi i dati diffusi dal Rapporto Istisan. Ma dalle ricerche recenti è emerso anche un altro elemento, ovvero che la mancanza di attività fisica possa comportare una spesa in termini di costi diretti sanitari che ammontano a 1,6 miliardi di euro l’anno per determinate patologie, ovvero le quattro che sono maggiormente imputabili a questa ovvero tumore della mammella, tumore del colon-retto, diabete di tipo 2 e coronaropatia. Bisognerebbe, dunque, cercare a tutti i costi di aumentare i livelli di attività fisica e adottare sempre più stili di vita salutari che andrebbero a determinare un risparmio per il Servizio Sanitario nazionale che sia pari a 2 miliardi e 300 mila euro, parlando di prestazioni diagnostiche e specialistiche, ma anche terapie farmacologiche e trattamenti ospedalieri.



“La promozione dell’attività fisica è sicuramente importante a livello del singolo, ma anche e soprattutto in una visione societaria con il coinvolgimento di diversi settori (educazione, trasporti, ambiente, politiche fiscali, media, industria, autorità locali), affinché l’attività fisica possa diventare direttamente integrata nella quotidianita’ di ognuno e affinché il singolo individuo possa farsi promotore della propria salute adottando uno stile di vita attivo”, è questo quanto sottolineato da Walter Ricciardi, presidente dell’Iss. Stando a quanto è emerso dal rapporto Istisan, sembra che soltanto un adulto italiano su due pratica le ore di attività fisica settimanali raccomandato, un dato ancora più preoccupante per gli adolescenti, di cui soltanto il 10% segue le linee guida dettate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La situazione non migliora tra i bambini purtroppo, visto che il 25% dei più piccoli fa giochi di movimento per circa un’ora soltanto un giorno alla settimana. Differenze anche di genere, nel senso che le donne risultano più sedentarie rispetto agli uomini, soprattutto quando l’età avanza e pare che sia stata rilevata una diminuzione delle ore di attività fisica tra le fasce meno abbienti e nelle zone del sud Italia.

Ma cosa dicono le linee guida? Stando a quanto riferito dagli esperti, bisognerebbe raggiungere circa 60 minuti giornalieri o 150 minuti settimanali e nello specifico le attività dovrebbero essere suddivise in sessioni più brevi nel corso della giornata. Quindi per poter raggiungere l’obiettivo di 60 minuti di attività fisica giornaliera, i bambini potranno dedicarvi due periodi di 30 minuti ciascuno in due momenti differenti della giornata. Gli adulti, invece, potranno raggiungere l’obiettivo di 150 minuti settimanali, praticando anche solo 30 minuti di attività fisica ben cinque volte a settimana.



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