Menopausa e atrofia vulvovaginale: basta un trattamento laser



Con l’arrivo della menopausa, all’interno dell’organismo della donna si verificano numerosi cambiamenti, dovuti all’alterazione dell’equilibrio ormonale. Per esempio, la produzione di estrogeni in età fertile protegge da problemi di salute anche seri, quali l’osteoporosi e l’infarto, il cui rischio di comparsa aumenta una volta che scompare il ciclo mestruale.



Benefici a 360 gradi La mancata produzione di ormoni estrogeni da parte dell’organismo favorisce anche l’insorgenza dell’atrofia, ossia la riduzione delle dimensioni della mucosa della vulva e della vagina (Una sindrome che causa tanti cambiamenti). Per far fronte ai problemi associati all’atrofia vulvovaginale, oggi si può fare affidamento anche su un trattamento laser CO2 biorigenerante, denominato Monna Lisa Touch.

«Questo strumento porta beneficio soprattutto, ma non solo, all’epitelio vaginale, vascolarizzandolo e ispessendolo. Un altro effetto del laser è il miglioramento della quantità e qualità della flora battejjica vaginale», spiega il dottor Maurizio Filippini, responsabile del Modulo funzionale di Endoscopia ginecologica dell’Ospedale di Stato della Repubblica di San Marino.

Le donne che si sottopongono a questo trattamento ne beneficiano in primo luogo sotto l’aspetto funzionale e, di conseguenza, anche nell’ambito della sfera sessuale. «Da quanto riportavano le pazienti ai controlli, abbiamo notato che l’uso di tale laser aveva effetti positivi anche sulla sintomatologia legata all’apparato urinario, in particolare su cistiti e incontinenza», aggiunge il dottor Filippini. L’effetto rigenerativo di tale trattamento interessa infatti, per la medesima derivazione embriologica, anche il basso tratto urinario, ossia la vescica e l’uretra.

Servono 3 applicazioni Il trattamento con il laser CO2 biorigenerante è piuttosto veloce: dura dai 5 ai 10 minuti. In genere, ci si deve sottoporre a 3 applicazioni (a distanza di un mese l’una dall’altra) perché si notino gli effettivi miglioramenti. «Dopo ogni trattamento, all’inizio, in via precauzionale, consigliavamo come da protocollo di astenersi da rapporti sessuali e da altre attività (bagni in vasca, al mare o in piscina) per circa 20 giorni. Oggi, avendo acquisito una notevole esperienza, suffragati anche dal fatto di non aver avuto nessuna complicanza infettiva, lasciamo le pazienti libere di avere rapporti intimi e di svolgere qualsiasi attività fin dal giorno dopo l’intervento», aggiunge il dottor Filippini.

È utile nel post partum Il laser CO2 biorigenerante è d’aiuto anche per eliminare il dolore a livello vulvare e vaginale conseguente all’anomala cicatrizzazione in seguito a lacerazione spontanea o a episiorrafìa dopo il parto. In questo caso, prima di intraprendere il trattamento devono passare almeno 6 mesi dal parto. Questo strumento è molto utile anche alle donne che non possono assumere ormoni per far fronte ai problemi che comporta la menopausa indotta e a quelle che soffrono di patologie vulvari, oppure ancora di malattie ginecologiche.

Una sindrome che causa tanti cambiamenti

Quella che una volta era chiamata atrofia vulvovaginale è stata rinominata “sindrome genito-urinaria della menopausa” (GSM). Si tratta di una problematica che si manifesta quando la donna entra in questa fase della vita e che comporta cambiamenti sia nell’apparato urinario, sia nella mucosa vaginale (assottigliamento dell’epitelio, perdita delle pieghe vaginali e riduzione del flusso sanguigno e delle secrezioni vaginali, condizioni che modificano la flora batterica). I principali sintomi della GSM, che può essere anche causa di cistiti e incontinenza, sono secchezza vaginale, bruciore, prurito e dolore nei rapporti intimi.



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