Pensioni: per chi aderisce a Quota 100, liquidazione rinviata fino a 3 anni



Il decreto con le regole di Quota 100, ovvero l’ anticipo pensionistico previsto dalla legge di bilancio, molto probabilmente arriverà a gennaio. Innanzitutto, bisognerà attendere l’approvazione della legge di bilancio che è prevista per il 29 dicembre e poi a gennaio arriverà il decreto che andrà a stabilire le regole di quota 100. A parlare è stato il Sottosegretario leghista Claudio Durigon e qua che ha fatto sapere che il provvedimento dovrebbe essere approvato tra il 10 e il 12 gennaio e che arriverà insieme a quello per il reddito di cittadinanza. Ad ogni modo sembra che l’impianto del decreto ci sia già e i tecnici sono quindi al lavoro da tempo per poter affinare ormai soltanto alcuni dettagli. Nelle ultime ore sono arrivate alcune indiscrezioni però riguardante alcune novità e l’ultima sarebbe proprio quella che riguarda il pagamento del tfs, ovvero il trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici che decideranno di aderire a quota 100 ovvero l’uscita anticipata dal lavoro.



Una soluzione da adottare è quella relativa al pagamento della liquidazione agli statali non prima di 36 mesi dalla data del pensionamento o comunque non prima del compimento del sessantacinquesimo anno di età, ovvero tre anni dopo i 62 che sono i requisiti per poter aderire a quota 100, insieme ai 38 anni di contributi versati. Salterebbe l’ipotesi di ricorrere ad una sorta di prestito Ponte bancario a costo zero, così come viene per l’Ape, ovvero l’anticipo pensionistico è che è stata abbandonata soltanto dopo lo stop arrivato da parte della Ragioneria Generale dello Stato. Dal momento della pensione alla prima rata del trattamento di fine servizio e trattamento di fine rapporto, possono passare da un minimo di 12 mesi più 3, ad un massimo di 24 mesi più 3 e la prima rata può essere fino a €50.000 che è l’importo che si può erogare fino a tre ruote ogni anno.

Introdotto anche un intervento per dare la possibilità ai dipendenti pubblici di potere superare il massimale contributivo che prevede un limite massimo della retribuzione assoggettabile alla contribuzione fissato a €101.427 nel 2018, ma bisognerà presentare una domanda. Riguardo invece l’uscita per gli statali con quota 100, la prima data utile potrebbe essere quella di ottobre 2019 così è come è stato ricordato anche dal Ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno.

In questo decreto, così tanto atteso, sembra non si parli di Quota 41 che è il vero obiettivo del governo che molto probabilmente verrà introdotto a partire dal 2022. In questo decreto non sembra ci siano riferimenti perché servirebbero le coperture e ad oggi sembra molto presto per poterlo ipotizzare.



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