Pensioni Quota 100, soluzione “Prestito ponte” per liquidazioni degli statali



Nelle ultime settimane si è sempre più spesso parlato ogni Quota 100, ma soltanto nelle ultime ore si è parlato di una soluzione innovativa ovvero di una misura che potrebbe contenere la disciplina speciale dove sarà inclusa e definita la Quota 100 per il primo impiego. Questa fa si che tutti coloro che sceglieranno di ritirarsi con la nuova anzianità e quindi con meno 62 anni di età e 38 anni di contributi, potrebbero ricorrere ad una sorta di anticipo bancario del trattamento di fine servizio o fine rapporto con il rimborso degli interessi però totalmente a carico dello Stato. Si parla, dunque, di un cosiddetto prestito ponte per le liquidazioni statali. Questo sarebbe una delle possibilità che al momento è allo studio ovvero quella di legare le pensioni quota 100 ad un prestito ponte, per non fare pesare le spese interamente sulle casse dello Stato. Di conseguenza sulla base di questa proposta gli impiegati pubblici e quindi di conseguenza anche il personale della scuola, potrebbe dover accedere in modo obbligatorio alle pensioni quota 100, avendo almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi e facendo anche ricorso ad un anticipo bancario del trattamento di fine rapporto o rapporto con il rimborso degli interessi che saranno pagati dallo stato.



Questo tipo di soluzione sembra che sia stata già adottata per l’Ape volontaria e quindi non si tratta di una novità assoluta. Dunque, se questa ipotesi dovesse essere confermata, coloro che accederanno alle pensioni quota 100 potranno accedere anche in tempi piuttosto brevi alle tfr-tfs, ovviamente al primo rateo piuttosto che attendere altri 2 anni.  Soltanto per il settore pubblico, potrebbero essere circa 157 mila i dipendenti con i requisiti delle pensioni quota 100 e si tratterebbe di un numero non indifferente che andrebbe a gravare sui servizi per i quali si sta provvedendo a e creare nuovi ingressi, così come per la scuola dove sono attesi circa 12000 nuovi docenti.

Proprio al riguardo del mondo della scuola, in caso di approvazione della norma si rischia di replicare il caso dei quota 96. E dunque necessario che si preveda una nuova legge che dia la possibilità ai docenti di poter usufruire di nuovo i termini di scadenza e se questo non sarà fatto, il rischio sarà uno solo ovvero che la categoria sarà penalizzata stando in servizio per altri anni, nonostante abbia il diritto alla cessazione dal servizio.

Intanto da Bruxelles arriva la bocciatura riguardante la misura quota 100 e reddito di cittadinanza che sono stati ampiamente criticati e la soluzione del prestito Ponte potrebbe in qualche modo cercare di mediare per far sì che l’Unione Europea possa addolcirsi nei confronti di queste misure.



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