Pensioni ultim’ora: Quota 100 e assegno inferiore, perché?



Questo articolo in breve

Ormai sembra essere davvero l‘argomento del giorno in tema di pensioni ed è inevitabile non parlare della misura tanto attesa per il 2019, ovvero quota 100. I dettagli relativi a questa misura soprattutto ufficiali saranno diffusi soltanto a breve e più nello specifico entro il 12 gennaio 2019, quando dovrebbe arrivare il decreto legge che approfondirà la questione. Ad oggi quota 100 è sicuramente la misura principale della riforma pensioni ed a parlarne sono stati davvero tanti tra cui anche il ministro dell’economia Giovanni Tria alla commissione bilancio alla camera. Mentre quindi il governo continua ad affermare quella che è la sua intenzione, ovvero quella di andare oltre la quota 100, spuntano comunque anche delle novità riguardo l’età pensionabile.



A confermare l’intero impianto è stato quindi il ministro Tria che ha anche parlato di quello che potrebbe essere l’impatto della riforma pensioni sugli italiani ed in particolar modo di quota 100, ovvero quella misura che darà la possibilità agli italiani di poter accedere alla pensione una volta maturati due requisiti uno contributivo e l’altro anagrafico. Nello specifico si potrà andare in pensione una volta raggiunti i 62 anni di età e avendo maturato 38 anni di contributi, senza alcuna riduzione dell’assegno pensionistico. Effettivamente si parla di una riduzione dell’assegno per chi esce prima ed a tal riguardo il ministro ha precisato che andando in pensione in anticipo l’ammontare dell’assegno sarà inevitabilmente inferiore ed il motivo è da addebitare al fatto che sono stati versati effettivamente meno contributi, ma comunque al tempo stesso se ne potrà usufruire per un periodo più lungo.

Riguardo i dettagli delle misure in questione, ovvero quota 100 questi saranno stabiliti nel decreto che è collegato alla manovra che arriverà il prossimo mese di gennaio al massimo entro il 12. Sembrano esserci anche delle novità riguardanti l‘età pensionabile per via dell’incremento dell’aspettativa di vita che si applicherà a partire dal primo gennaio 2019. Dunque, sulla base di queste novità si potrà andare in pensione di vecchiaia a 67 anni di età, mentre per quanto riguarda quella anticipata, si potrà andare in pensione una volta maturati 43 anni e 3 mesi di contributi e 42 anni di età e tre mesi.

Inoltre, va ricordato che l’ Ape sociale ovvero quel meccanismo che da la possibilità a diverse categorie di lavoratori di andare in pensione anticipata con 63 anni di età oo 30 anni di contributi scadrà a breve e quindi il 31 dicembre 2018. Il governo comunque ha anche annunciato che con il prossimo decreto legge verrà bloccato l’aumento dell’età pensionabile. Per quanto riguarda la pensione anticipata e ci sarebbe un ritorno così ai requisiti attuali ma con una finestra trimestrale in più. Si parla anche di proroga per Opzione donna e Ape sociale.



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