Quarantena per i passeggeri del volo Emirates da Dubai a Ny



Questo articolo in breve

Un volo Emirates in quarantena all’aeroporto Jfk di New York dopo che molti passeggeri si sono sentiti male. Il volo partito da Dubai e’ atterrato a New York alle 9,18 del mattino. Lo riportano i media americani. La polizia di New York sta monitorando quella che sembra ”un’emergenza medica”.



I passeggeri malati sono stati sottoposti a esami da parte delle autorità del Centers for Diseases Control and Prevention. L’allarme – secondo ricostruzioni iniziali – sarebbe scattato in volo, quando almeno due persone sarebbero state colpite da febbre e decine di altre avrebbero iniziato a tossire: il pilota preoccupato avrebbe quindi allertato le autorità.

Emirates Airlines afferma che circa 10 passeggeri a bordo del volo EK203 da Dubai a New York si sono sentiti male. In un tweet, la compagnia aerea precisa che ”all’arrivo, come precauzione”, i passeggeri malati sono stati assistiti dalle autorità sanitarie locali. ”Tutti gli altri” passeggeri saranno sbarcati a breve. La sicurezza dei nostri clienti e’ la priorità”, precisa la compagnia aerea.

Circa 100 passeggeri hanno riportato malori, inclusa febbre, sul volo Emirates da Dubai. Lo afferma il Centers for Disease Control and Prevention, sottolineando che a bordo del velivolo c’erano circa 521 persone. L’aereo e’ stato isolato all’aeroporto Jfk di New York e almeno 10 persone sono state trasportate in ospedale, riferisce Eric Phillips, il portavoce del sindaco di New York Bill de Blasio.

Sarebbe stata un’intossicazione alimentare a far ammalare improvvisamente i passeggeri del volo Emirates 203 da Dubai a New York. Lo riporta Cbs citando alcune fonti, secondo le quali almeno tre persone sarebbero state trasportate in ospedale. Eric Phillips, il portavoce del sindaco di New York Bill de Blasio su Twitter, afferma invece che il velivolo ha fatto una sosta a Mecca prima di partire per New York e questo potrebbe aver esposto i passeggeri all’epidemia di influenza in corso alla Mecca.

Fatti sull’Isolamento e la Quarantena Introduzione Per contenere la diffusione di una malattia contagiosa, le autorità della sanità pubblica hanno fatto assegnamento su molte strategie. Due di queste strategie sono l’isolamento e la quarantena. Entrambe sono comunemente usate per salvaguardare la sanità pubblica, ed entrambe hanno lo scopo di ridurre la probabilità che persone con un’infezione possano contagiare altre. Entrambe possono essere messe in pratica volontariamente o imposte dale autorità della sanità pubblica. Le due strategie differiscono nel fatto che l’isolamento si adotta per persone che hanno di sicuro una malattia, e la quarantena viene messa in opera per tutte le persone che sono state esposte alla malattia ma che potrebbero o non potrebbero diventare ammalati. Isolamento: per persone che sono ammalate Isolamento significa la separazione di persone che hanno una specifica infezione da altre che sono sane. L’isolamento permette di curare le persone malate, e proteggere le persone sane.

Le persone in isolamento possono essere curate in casa propria, in ospedale, o in una struttura sanitaria designata. Nella maggioranza dei casi, l’isolamento é volontario; comunque gli ufficiali sanitari federali, statali e locali hanno l’autorità di imporre l’isolamento di persone malate per proteggere il pubblico. Quarantena: per persone che sono state esposte ma non sono ammalate Quarantena significa la separazione e la restrizione di movimento di persone che, anche se non ancora ammalate, sono state esposte ad un agente infettivo e di conseguenza possono diventare contagiosi.

La quarantena può essere usata quando: • Una persona, o un gruppo specifico di persone, é stata esposta ad una malattia altamente pericolosa e altamente contagiosa. • Esistono risorse disponibili per occuparsi delle persone in quarantena ed • Esistono risorse disponibili per implementare e mantenere la quarantena e provvedere servizi essenziali. La quarantena include una serie di strategie per il controllo della malattia che possono essere usate individualmente o in combinazione, tra le quali: • Confinamento in casa volontario, a breve termine. • Restrizioni sul viaggiare per persone che possono essere state esposte. • Restrizioni sull’entrare ed uscire da una zona. Altre misure di controllo sulla diffusione di una malattia possono includere: • Restrizioni sul raduno di gruppi di persone (per esempio, eventi scolastici) • Cancellazione di eventi pubblici. • Sospenzione di raduni pubblici e chiusura di luoghi pubblici (quali teatri). • Chiusura di sistemi di trasporto pubblico o restrizioni estese per viaggi in aereo, treno, nave. Queste misure vengono usate in combinazione con altre misure precauzionali per salvaguardare la salute pubblica, quali: • Aumentata sorveglianza sulla malattia e monitoraggio dei sintomi. • Diagnosi rapida e cura per le persone che si ammalano. • Cure preventive per gli individui in quarantena, incluse vaccinazioni o cure profilattiche, a seconda della malattia.

Alcune ricerche suggeriscono che la quarantena non deve necessariamente essere assoluta per essere efficace. In alcuni casi una quarantena parziale (come per es.: quarantena di molte persone esposte, ma non tutte) può essere efficace nel rallentare la velocità di diffusione di una malattia, specialmente quando combinata con la vaccinazione. É più probabile che una quarantena coinvolga un numero limitato di persone esposte in piccole zone piuttosto che coinvolgere grandi numeri di persone in un vicinato intero o una città. Si può pensare alle piccole zone come a degli ‘anelli’ tracciati intorno a casi di malattie individuali.

Esempi di ‘anelli’ includono: • Persone a bordo di un aereo o di una nave da crociera tra le quali c’é un passeggero ammalato con una sospetta malattia contagiosa per la quale una quarantena può servire a limitare l’esposizione di altri. • Persone in uno stadio, teatro o in altri luoghi pubblici dove é avvenuto il rilascio intenzionale di una malattia contagiosa. • Persone che hanno avuto contatto con una persona infettata della quale non si conoscere la fonte dell’esposizione alla malattia – la cui causa può essere stata il rilascio intenzionale di una malattia contagiosa. Nell’evento di epidemia su larga scala di una malattia o ‘pandemia’ , ci possono essere dozzine di piccoli ‘anelli’, ciascuno dei quali include persone esposte ad un caso singolo di malattia. Il Michigan ha l’autorità di dichiarare e rinforzare la quarantena entro i propri confini.

Il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), attraverso la sua Division of Global Migration and Quarantine, ha anche il potere di detenere, far visitare da un medico, o condizionalmente rilasciare persone sospette di essere portatrici di certe malattie trasmissibili. Implementare le misure di isolamento e quarantena richiede la fiducia e la partecipazione del pubblico, il quale deve essere informato sui pericoli delle malattie contagiose soggette a quarantena prima che scoppi, come pure durante l’evento attuale. Esempi sull’Uso di Isolamento e Quarantena L’isolamento é una procedura standard usata al giorno d’oggi in ospedali per pazienti con tubercolosi (TB) e certe altre malattie infettive. Durante l’epidemia globale di SARS nel 2003, i pazienti negli Stati Uniti furono isolati fino a quando non erano più contagiosi. Questo sistema permise ai pazienti di ricevere cure appropriate, e aiutò a contenere la diffusione della malattia. I pazienti gravemente ammalati furono curati negli ospedali. Le persone non gravi furono curate a casa propria. Alle persone curate a casa venne chiesto di evitare il contatto con altre persone e di rimanere in casa per 10 giorni dopo la risoluzione della febbre, sempre che i sintomi respiratori fossero assenti o che stessero migliorando. La CDC consigliò alle persone che erano state esposte, ma non erano sintomatiche, di mettersi anche loro in quarantena (stare in casa), di monitorarsi per eventuali sintomi e di consultare un medico se i sintomi fossero apparsi. Tutto ciò fu efficace nel controllo della diffusione della malattia.



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