Roberto Fico in bus? Ecco come si muove oggi il presidente



Istantanee passate alla storia. Almeno sui social, quelli che diffondono i bei gesti dei ‘cittadini’ un giorno chiamati a regolare la vita degli altri cittadini, quelli pieni di speranze di cambiamento, le stesse ‘pompate’ a dovere in campagna elettorale. Stop privilegi, la casta deve morire. E allora l’appena eletto presidente della Camera Roberto Fico a Montecitorio ci andò in autobus. Un mezzo dell’Atac, come fa la signora Giovanna, impiegata a piazza Re di Roma. Non c’è differenza, non ci può essere distanza tra un cittadino e un altro, anche se ha conquistato lo scranno più alto della camera bassa. Il primo giorno da presidente, dunque, Roberto Fico aveva preso il numero 85, dalla Stazione Termini fino a Via del Tritone. C’era anche il posto e c’erano pure i fotografi, come quelli dell’istituto Luce. A dimostrare che i politici non sono tutti uguali. Di lì mille polemiche, compresa quella degli italiani poco sensibili a scene del genere che sottolineavano come fosse meglio rispettare i normali protocolli di sicurezza, che non sono sempre roba da casta. Belle le foto, fanno ‘uguaglianza’. Ma com’è andata a finire?



Sogni infranti, pochi giorni dopo ha iniziato a usare l’ auto di scorta. “Ragioni di sicurezza”, ha precisato il suo staff. Quindi avevano ragione i comuni mortali a sottolineare che, insomma, è normale che la terza carica dello Stato abbia autista e scorta. E anche la quinta. E poiché la ‘sicurezza’ non è mai troppa il primo bilancio previsionale della Camera targata M5S procede in continuità con il passato. Montecitorio pianifica l’ acquisto di ben 7 nuove ammiraglie, dal costo annuo di 200mila euro. 

L’obiettivo del Programma per l’attività amministrativa 2018-2020, allegato al bilancio previsionale, prevede “il rinnovo del parco auto di rappresentanza attraverso l’espletamento di una procedura di gara per l’acquisizione di sette autovetture ad alimentazione tradizionale e il noleggio di un’autovettura ad alimentazione elettrica”. Ma la realtà è un’altra: nell’autoparco di Montecitorio fa bella mostra di sé una Nissan Leaf elettrica. Ma è sempre attaccata alla corrente elettrica, non la usa mai nessuno. Ma non erano tutti ambiente e modernità? Fatto sta che, dicono, il presidente Fico usa una Volkswagen Passat in dotazione, ma quella grigia perché blu fa, appunto, auto blu. E loro sono gialli. (continua dopo la foto)

La relazione della Camera assicura che non ci saranno aggravi di spesa “nei servizi di noleggio con conducente” pur mantenendo “il livello qualitativo” degli anni scorsi. Montecitorio, come a ogni inizio legislatura, procederà a un rinnovo generalizzato delle forniture, che hanno scadenza quinquennale. Entro fine 2018 ci saranno nuovi bandi. Le nuove forniture, oltre alle auto blu, riguarderanno i corsi di inglese e informatica per i deputati, la rassegna stampa e i toner. Ma anche il ristorante, i contratti telefonici e la convenzione per il primo soccorso. E i risparmi? Saranno dismessi i telefax e ci saranno tagli nell’approvvigionamento di carta da fotocopie. Poca roba, no?



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