Mangiano al ristorante e vengono ricoverate: hanno preso la salmonella



Consumano un pasto al ristorante e successivamente si sentono tutti male e vengono ricoverati: È accaduto due donne a Terni, ristorante dove hanno mangiato hanno contratto la salmonella.



“L’infezione da salmonella a breve potrà essere verosimilmente confermata per tutte”, fa sapere l’Aosp Terni. “Le pazienti sono sotto trattamento antibiotico, le condizioni cliniche stanno migliorando anche se i sintomi legati alla tossinfezione non sono completamente risolti – continua – Come da procedura è già stata fatta segnalazione del caso alla Azienda sanitaria”. “La salmonella si trasmette per via orale, attraverso ingestione di cibi e bevande contaminate o per contatto di cibi oggetti animali contaminati”, conclude la Aosp Terni.

Il genere Salmonella comprende microrganismi bastoncellari appartenenti alla famiglia delle Enterobatteriacee, gram negativi, aerobi e anaerobi facoltativi, non fermentanti il lattosio, saccarosio e salicina.

La morfologia è simile a quella degli altri enterobatteri; sono mobili per la presenza di flagelli peritrichi (eccetto i sierotipi S. gallinarum e S. pullorum che sono immobili). La maggior parte forma fimbrie; alcuni ceppi del sierotipo S. enteritidis e S. typhimurium producono fimbrie sottili, la cui presenza può renderli inagglutinabili con i sieri anti O. Ad oggi sono riconosciuti 2300 sierotipi di Salmonella, differenziabili sulla base dei diversi caratteri antigenici, antigeni somatici (O), capsulari (Vi) e gli antigeni flagellari (H) che fanno parte rispettivamente della fase I e fase II.

I diversi sierotipi sono catalogati secondo lo schema di Kauffmann White dove ognuno viene definito come specie distinta e denominato sulla base della patologia sostenuta o della sorgente (geografica, animale) del primo isolamento. Le salmonelle parassitano l’intestino dell’uomo, degli animali domestici e selvatici; talvolta possono essere isolate dal sangue e dagli organi interni dei vertebrati.

L’acidità gastrica è un importante meccanismo di difesa. Tuttavia, alcune specie possono sopravvivere e penetrare nell’epitelio intestinale, anche se solo S. typhi è sistematicamente invasiva. Possono essere responsabili di diffuse ed ubiquitarie patologie nell’uomo, causate da sierotipi ubiquitari ampiamente diffusi negli animali di allevamento (salmonellosi minori). In questo caso, le gastroenteriti sono le manifestazioni morbose che si osservano con maggiore frequenza e sono associate all’ingestione di cibi e acqua contaminati. La malattia si manifesta di solito con diarrea ed enterocolite di modesta gravità (tranne nei soggetti anziani, nei defedati, negli immunocompromessi e nei bambini) e, generalmente, tende ad una guarigione spontanea. Numerosi possono comunque essere i portatori sani. Salmonellosi sistemiche (tifo e paratifi), trasmesse direttamente da uomo ad uomo attraverso il circuito fecale-orale, sono invece causate esclusivamente da sierotipi adattati all’uomo (Salmonella typhi, e S. paratyphi A, ecc.).

In genere sono di modesta gravità ma, in assenza di una adeguata terapia, possono occasionalmente essere anche mortali. La dose infettante è in funzione del sierotipo e delle condizioni dell’ospite e in genere varia da 107 a 109 . Il periodo di incubazione dell’infezione è variabile e di norma è di 1-8 giorni con una durata di 2- 10 giorni. La presenza di salmonelle nell’ambiente idrico è indice di una contaminazione fecale primaria (immissione diretta di scarichi fognari) o secondaria (ad esempio, dilavamento da suoli contaminati). Salmonelle si trovano frequentemente nei liquami, in acque costiere, lacustri e nel suolo dove si moltiplicano però in maniera non significativa. In acque trattate e disinfettate la presenza di Salmonella spp., e di S. typhi in particolare, è estremamente rara e comunque generalmente da associare a carenze dei processi di trattamento delle acque.

La clorazione, infatti, è tuttora considerata un’efficace misura di prevenzione. Le salmonelle comunque, in condizioni ambientali favorevoli, possono sopravvivere per settimane in ambiente idrico e per mesi nel terreno. Sono, generalmente, in numero ridotto rispetto agli indicatori di contaminazione fecale e variabili in funzione delle patologie diffuse all’interno della popolazione. Il loro rilevamento nelle acque richiede l’esame di volumi di acqua relativamente elevati. In Italia, S. infantis, S. typhimurium, S. derby, S. veneziana sono i sierotipi più frequentemente diffusi ed isolati da fonti ambientali.

Molte osservazioni sulla resistenza di Salmonella a sostanze chimiche sono derivate dal tentativo di trovare terreni selettivi e di arricchimento per il suo isolamento da campioni contenenti altri enterobatteri. Alcuni coloranti, come il verde brillante e il verde malachite sono utilizzati per l’isolamento della maggior parte dei sierotipi, anche se i sali biliari sono di uso comune nella preparazione di molti terreni selettivi solidi. Le esigenze nutrizionali sono relativamente modeste, si moltiplicano facilmente nei terreni di coltura, negli alimenti, nelle acque e in pochi minuti vengono uccise dall’esposizione al calore già ad una temperatura di 60°. Nelle procedure d’isolamento esistono variazioni e limitazioni causate dalla diversa sensibilità e selettività dei 2300 sierotipi di Salmonella oggi riconosciuti. Salmonella deve essere ricercata nelle acque destinate al consumo umano nell’ambito della verifica del parametro Enterobatteri patogeni, inserito tra quelli elencati nel paragrafo Avvertenza dell’Allegato I del Decreto Legislativo n. 31 del 2001. Quale patogeno umano, Salmonella deve essere obbligatoriamente assente nelle acque destinate al consumo umano.

Contagio e diffusione

Le principali fonti di infezione sono cibo e acqua contaminati con l’agente patogeno e animali infetti privi di sintomi. La malattia può inoltre colpire i rettili, che possono così contagiare l’uomo per contatto diretto. Le salmonelle possono essere introdotte in un effettivo anche dai roditori (soprattutto i topi).

Le uova da cova rivestono un ruolo molto importante per la trasmissione dell’infezione nelle galline. A seconda del tipo di agente patogeno le salmonelle possono essere trasmesse anche alle uova e infettare i pulcini al loro interno. Questi ultimi e i gusci delle uova provocano a loro volta infezioni in altri animali dell’incubatoio.

Le salmonelle sono diffuse a livello mondiale.

Cosa fare?

  • Porre attenzione all’igiene della stalla.
  • Combattere i roditori.
  • Essere attenti nell’acquisto di animali.
  • In caso di malattie determinare l’origine dell’infezione e il portatore del batterio.

Esistono vaccini profilattici contro la malattia, che non sono però autorizzati in Svizzera.

La salmonellosi e l’infezione da salmonella nel pollame e nei suini sono epizoozie da combattere e quindi soggette a notifica (art. 4, art. 222–227 e art. 255–261 OFE). Chi detiene o accudisce animali deve notificare i casi sospetti al veterinario dell’effettivo.

Nell’ambito di un programma di lotta (art. 255–261 OFE), gli effettivi di volatili vengono regolarmente controllati per quanto riguarda le salmonelle (si vedano in «Ulteriori informazioni» le direttive tecniche concernenti il prelievo e le analisi di campioni e i risultati del rapporto sulla sorveglianza delle epizoozie e delle zoonosi). Le stabulazioni di effettivi che rientrano nel programma di lotta alla salmonella devono essere precedentemente notificate alla banca dati sul traffico di animali (BDTA) (si veda in «Ulteriori informazioni» come notificare gli animali alla BDTA).

Per i suini non è previsto un programma nazionale di lotta. L’ordinanza concernente la produzione primaria prescrive tuttavia l’obbligo di produrre derrate alimentari non nocive per la salute dell’essere umano.

La malattia nell’essere umano

Nell’uomo l’infezione da salmonella si manifesta principalmente sotto forma di infiammazione intestinale con diarrea improvvisa, nausea, vomito, febbre, mal di testa e dolori addominali. Maggiori informazioni sono disponibili in « Batteri patogeni negli alimenti ».



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