Tassa su Coca-Cola e bibite gasate, la novità della manovra economica



Nel 2012 il governo Monti aveva abbozzato una misura dedicata al cibo-spazzatura, comprendendo, dunque, anche, merendine, patatine, dolciumi industriali confezionati, snack, prodotti da fast food, bibite gassate a zucchero aggiunto e alcolici.



La tassa non colpirà ovviamente solo la Coca Cola, bensì tutte le bevande zuccherate dello stesso tipo. Il governo ha deciso di colpire le bevande a base di zucchero, le famose Coca Cola, Sprite, Fanta e via discorrendo, seguendo le orme di quanto già fatto in altri paesi come ad esempio gli Stati Uniti, dove da anni si cerca di combattere la piaga dell’obesità. Contraria l’associazione confindustriale Assobibe.

L’emendamento delle due forze politiche a capo del governo è già stato approvato in commissione Finanze e, a breve, sarà esaminata anche dalla commissione Bilancio. Carla Ruocco, membra del Movimento 5 Stelle, è stata colei che ha proposto l’emendamento. La tassa sulle bevande zuccherate potrebbe comportare un introito di ben 200 milioni di euro. La proposta di legge prevede la prima firma da parte della dell’esponente pentastellata Carla Ruocco, la sottoscrizione da parte di alcuni deputati leghisti, a copertura delle revisioni fiscali. “Questo approccio – che penalizza i consumatori con prezzi più alti, facilita una ulteriore contrazione con inevitabili riflessi su occupazione e investimenti – allontana da una idea di crescita”. La modifica è ora al vaglio della Commissione Bilancio.

La Lega ha presentato e poi ritirato un emendamento alla manovra che punta a riscrivere la web tax prevedendo un’aliquota al 6% sull’ammontare dei corrispettivi, al netto dell’Iva, delle transazioni digitali anziche’ del 3% sul valore della singola transazione.

In discussione alla Camera anche una proposta per sostenere la musica Jazz. La proposta prevede che entro febbraio il ministero dell’Istruzione stabilisca le modalità per “la graduale generalizzazione del tempo pieno nella scuola primaria”, con la previsione di 2mila maestre in più.



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