Tragedia in autostrada, nel drammatico incidente sono morti padre e figlio. Fermato un uomo, ecco cosa è successo



È finito in carcere, con l’accusa di omicidio colposo plurimo, il camionista accusato di aver provocato l’incidente in cui mercoledì sono morti il 33enne Michele Melillo e il figlio Marcello, di soli 10 anni. I due, originari di Caiazzo, in provincia di Caserta, erano in auto sull’autostrada A1 assieme a Esther Ponsillo, moglie di Michele e mamma di Marcello. Tra Orvieto e Fabro, in Umbria, la loro vettura è stata agganciata dal rimorchio del tir guidato dal camionista, un uomo di 59 anni di nazionalità bulgara. L’uomo avrebbe perso il controllo del mezzo pesante, che si è ribaltato proprio mentre la vettura della famiglia Melillo lo stava superando. L’impatto con l’auto è stato particolarmente violento e dopo l’urto i due mezzi hanno preso fuoco. Per padre e figlio non c’è stato niente da fare: sono morti nel rogo.



La donna è invece riuscita a salvarsi uscendo dall’abitacolo prima che divampassero le fiamme: è rimasta ferita gravemente ed è stata trasportata sotto choc all’ospedale di Orvieto. Il camionista, uscito praticamente illeso dall’incidente, era stato arrestato in flagranza dalla polizia stradale di Orvieto. L’uomo è risultato negativo sia ai test antidroga sia a quelli antialcol. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Terni ha convalidato oggi il suo arresto: nei confronti dell’uomo è stata disposta la custodia cautelare nel carcere di Vocabolo Sabbione, a Terni.



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