Aida all’Arena di Verona, soprano si rifiuta di truccarsi di nero “E’ razzista”



È scoppiata una vera polemica dietro le quinte dell’Aida che è in programma nel cartellone dell’Arena di Verona. Al fine di interpretare la protagonista etiope dell’opera di Verdi le artiste si sono scurite il viso e il corpo, tranne il soprano americano Tamara Wilson la quale ha fatto sapere di non volersi truccare per l’ultima tua rappresentazione che è prevista domani, domenica 28 luglio. In seguito a quelle che sono state le sue dichiarazioni, la sovrintendente Cecilia Gasdia sembra sia stata irremovibile e ha fatto sapere che o l’artista sceglierà di truccarsi oppure verrà sostituita. “Non voglio truccarmi di nero. Non voglio essere un ingranaggio in un meccanismo di razzismo istituzionalizzato“.



E’ questo quanto scritto dal soprano Tamara Wilson, a poche ore di distanza dall’ottava recita di Aida in Arena. Per chi non lo sapesse, la protagonista dell‘opera di Verdi è una principessa etiope schiava degli egizi, ma il soprano per interpretarla sembra non abbia avuto intenzione di truccarsi il volto e le braccia con il fondotinta scuro, anche se non si riesce a capire il motivo per cui lo abbia comunque già fatto sullo stesso palcoscenico la scorsa domenica 21 luglio e mercoledì 24 luglio. La stessa cosa avevano fatto le artiste bianche il 24 dicembre 1871, quando per la prima volta al Cairo è andata in scena l‘Aida.

Il soprano avrebbe motivato il fatto di essersi già truccata di scuro per le scorse rappresentazioni in questo modo: «Sono stata un’ingenua, pensavo non mi avrebbero truccato ma l’hanno fatto». Poi la Wilson ha chiesto all’equipe di non farsi truccare per l’ultima rappresentazione che andrà in scena, come già abbiamo visto, domani. “Ho parlato con alcuni colleghi, che non credono che rappresentare Aida in questo modo sia razzista. Pensano che presentarla bianca voglia dire cancellare un forte personaggio femminile di colore e capisco perfettamente”, ha scritto su Instagram. “Ma conosco anche colleghi che non vogliono che la loro pelle diventi parte del costume perché questo non aiuta la nostra industria ad abbracciare la diversità. Non c’è un giusto o sbagliato perché è una visione personale”.

Questa reazione potrebbe in qualche modo essere compresa dal pubblico italiano perché dovuta al fatto che in America la pratica della Black Face rimanda ad alcuni spettacoli in voga all’epoca dello schiavismo ed è considerata quindi una pratica razzista. Bisogna però capire in tutto questo contesto che cosa possa c’entrare Verdi. Intanto questo aut-aut lanciato dal soprano, sembra che nella serata di venerdì abbia portato ad una risoluzione e gli agenti dell’artista avrebbero fatto sapere che il soprano si esibirà, ma con un compromesso ovvero con un trucco più alleggerito. “Capisco che in molti non saranno d’accordo, ma devo convivere con me stessa”. Ieri raccontava sempre su Instagram. 



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