Allarme ricerca lavoro dopo il Primo Maggio: “300 mila giovani, molti giovani”



Allarme ricerca lavoro dopo il Primo Maggio 300 mila giovani, molti giovani

La festa del Primo Maggio, dedicata ai lavoratori, torna ad accendere i riflettori sulla disoccupazione in Italia. A parlare questa volta sono i sindacati della regione Piemonte, protagonisti di un comizio tenutosi giorno 1 maggio.



Allarme ricerca lavoro dopo il Primo Maggio

Nel corso della giornata di ieri, dedicata alla festa dei lavoratori, sono stati diversi gli esponenti politici che si sono espressi in merito all’emergenza di disoccupazione in Italia. Significativo è stato anche l’intervento del Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle che ha dichiarato: “Spero sia l’ultimo Primo maggio in cui in Italia non c’è il salario minimo orario, perché chi lavora deve avere una paga oraria che gli consenta di arrivare a fine mese. Sennò non è lavoro, è essere sfruttati”. Nel suo intervento Di Maio continua dicendo: “Le ragioni storiche, politiche e partitiche che portarono alla divisione tra i sindacati italiani non esistono più. Oggi possiamo avviare un nuovo processo di unità tra Cgil, Cisl e Uil. Il primo maggio come ministro è la festa in cui io devo lavorare sempre di più. È la festa in cui il ministro del Lavoro festeggia non nel senso che non lavora, ma che deve lavorare di più perché è la giornata in cui mi ricordo che bisogna fare di più, ad esempio sulle morti sul lavoro– conclude Di Maio-. Il lavoro è la priorità del nostro governo ed è la vera emergenza del nostro Paese. Il nostro sforzo principale è creare lavoro stabile. Nei prossimi mesi lavoreremo al taglio del cuneo, in vista della prossima legge di bilancio”.

Comizio in Piemonte: emergenza lavoro

In occasione delle festività del Primo Maggio si è tenuto in Piemonte il tradizionale comizio per affrontare i temi dell’emergenza lavoro sul territorio. Il segretario generale della Uil Piemonte, Giovanni Cortese, a nome di Cgil e Cisl, rappresentati dai segretario Enrica Valfrè e Domenico Lo Bianco, ha dichiarato: “Dobbiamo ribadire il valore della solidarietà tra le persone e la richiesta di giustizia sociale. Bisogna inserire nell’agenda della futura Ue misure utili per il lavoro”.

“300 mila poveri”

In occasione del comizio, i rappresentanti delle sigle sindacali, hanno posto la loro attenzione anche sulle misure sociali da condividere e le varie priorità necessarie per coloro che sono alla ricerca di lavoro, insieme a coloro che invece hanno comunque bisogno di più tutele. I rappresentanti delle sigle sindacali hanno continuato dicendo: “Occorre realizzare misure sociali condivise, che sono ancora lontane. I diritti fondamentali dei lavoratori devono avere la priorità. Dobbiamo rappresentare i più fragili, i loro sogni e speranze. Sappiamo di essere solo all’inizio dobbiamo limitare i tanti rischi della quarta rivoluzione industriale”. Successivamente la denuncia: “In Piemonte ci sono quasi 300 mila poveri e il 10 per cento sono giovani. Un lavoratore su cinque sfiora la soglia della povertà. A spaventare, la crisi dell’auto. Siamo stati accompagnati da giudizi trionfali per le Atp finals, è un fatto positivo che speriamo si possa tradurre in lavoro e turismo ma ci sono aspetti più rilevanti da affrontare come la trasformazione dell’automotive”.



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