Diabete, cose da sapere sulla metformina



La maggior parte dei farmaci dopo alcuni anni vengono sostituiti da nuovi prodotti che la ricerca farmacologica e la tecnologia rendono disponibili. Alcuni prodotti farmaceutici hanno invece una vita lunghissima e riservano sempre nuove e positive sorprese, questo è il caso della Metformina, il farmaco quanti diabete più prescritto al mondo, il quale è stato al centro di una relazione al congresso nazionale di medici endocrinologi.



Ne parleremo con un vero esperto, il professor Carlo Maria Rotella ordinario di Endo cronologia all’Università degli Studi di Firenze, facciamo raccontare da lui le cinque cose da sapere su questo farmaco.

Professor Rotella, iniziamo dall’efficacia della Metformina, cosa si può dire?

“È un farmaco che ormai è stato approvato per l’uso nella terapia del diabete mellito da sessant’anni e oltre, nonostante tutto mantiene la sua efficacia molto importante, anche perché, ha la caratteristica di abbassare la glicemia senza aumentare l’insulina, quindi combatte insulino resistenza e con un meccanismo indiretto modula la necessità dell’organismo di utilizzare troppa insulina per mettersi in compenso. Questo sistema riesce a non mandare in ipoglicemia al paziente, e la capacità del farmaco di essere efficace dura molti anni”.

La Metformina si può associare ad altri farmaci e quando vanno utilizzate le associazioni?

“È possibile, anzi si deve associare a tutti gli altri farmaci in commercio, sia quelli che sono ipoglicemizzanti orali che l’insulina. Sia alle nuove categorie di farmaci che non sono rari, ma che agiscono sempre non con un meccanismo simile a quello dell’insulina. La strategia iniziare la terapia con la sola Metformina, poi dopo se il paziente è compensato, si può introdurre uno dei vari farmaci che abbiamo a disposizione. Attualmente si tende ad utilizzare meno la classe dei clinidi, ma abbiamo di vari farmaci della famiglia delle SGLT2 che hanno una maggiore efficacia nel controllare la malattia, quindi l’associazione della Metformina con queste categorie di farmaci è sicuramente molto efficace”.

Cosa ci può dire sulla tollerabilità di questo farmaco?

“Ci sono dei pazienti che hanno un’intolleranza gastrointestinale, o hanno nausea, rarissimamente vomito e molto più spesso diarrea che può essere talvolta episodi di poca entità, mentre altre volte episodi di diarrea profonda, si tratta di una percentuale molto limitata di pazienti che oscilla a seconda delle casistiche di un 10/20 %, questo ha sempre tenuto in considerazione e si può provare a titolare il farmaco per vedere se il paziente riesce a tollerarlo. Sono a disposizione delle nuove formulazioni di Metformina Che prevedono un rilascio prolungato della molecola in circolo, questo vuol dire che la Metformina viene messa dentro delle particolari particelle che si trovano nella compressa che viene ingerita e rilascia Metformina per 12 ore, quindi non si ha un picco di Metformina brusco e di breve durata come quella a rilascio immediato, che ha massima di sei ore ma durò molto di più, questo fa sì che gli effetti collaterali gastrointestinali di cui parlavo prima sono molto minori e quindi con questa formulazione diventa ben tollerata”.



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