Federica Pellegrini lancia una nuova competizione mondiale



Portare il nuoto a essere come il calcio, il tennis, la Formula 1, vale a dire uno show ancora più appassionante e popolare di quanto già non sia. È questo uno degli ambiziosi progetti contenuti nella nutrita agenda di Federica Pellegrini. La campionessa olimpica è infatti diventata ambasciatrice globale della International Swimming League (Isl), una sorta di Champions League del nuoto, una competizione a squadre (per ora sono dieci, sei europee e quattro americane) e senza cronometro, che attirerà sponsor, Tv, pubblico e più diritti – e denaro – per gli atleti in costume e occhialini.



A differenza dei calciatori, infatti, i nuotatori non sono professionisti e non hanno tutele e garanzie come le assicurazioni mediche. L’idea della Isl è innovativa e molto ambiziosa. «Mi conoscete, sono una rivoluzionaria», ha detto la Pellegrini alla presentazione ufficiale del progetto, avvenuta pochi giorni fa a Milano. «Da quando ho iniziato a gareggiare, sin da piccolina, mi sono sempre battuta per rendere più importante il nuoto italiano.

Per questo sport la mia disponibilità sarà sempre totale e vorrei che diventasse più evoluto. Penso alle generazioni future, non tanto a me. Io continuerò a gareggiare per un anno e mezzo, poi si vedrà». Finanziatore dell’Isl è Konstantin Grigorishin, 53 anni, magnate ucraino di Energy Standard Group che, secondo la rivista americana Forbes, nel 2015 aveva un patrimonio di 1,1 miliardi di dollari (circa 950 milioni di euro). La svolta epocale che il miliardario vuole dare al nuoto mondiale nasce in famiglia: Grigorishin, residente a Mosca, ha avuto dalla moglie Oksana quattro figli, uno dei quali, Ivan, studia e nuota alla Berkeley University. Nel suo primo anno la Isl avrà un budget compreso tra i 13 e i 17 milioni di euro (dei quali almeno 4,6 milioni riservati ai premi per gli atleti).

Il format prevede un calendario di gare nel periodo compreso tra agosto e novembre, con la finale che si disputerà a metà dicembre a Las Vegas, quindi senza intralciare i Mondiali di nuoto, previsti per luglio 2019 in Corea del Sud, e le Olimpiadi di Tokyo 2020. Eppure il progetto non piace a tutti. La Fina, la Federazione mondiale del nuoto, ha minacciato di squalificare gli atleti che parteciperanno a questa iniziativa. Sono già una trentina i nuotatori interessati alla Isl; in Italia, oltre a Super- Fede, hanno detto “sì” Gregorio Paltrinieri, Luca Dotto e Fabio Scozzoli. «Credo che si troverà un accordo», ha detto la Pellegrini. «Se la Fina squalifica tutti, chi le farà le Olimpiadi? ».

La prospettiva è allettante: i nuotatori, entrando in un sistema di “nuoto mercato”, come funziona nel calcio, saranno pagati di più. «Anche 100 mila dollari [circa 85 mila euro, ndr] per una gara vinta», ha assicurato Grigorishin. Un bel cambio di vita e prospettive per la nostra campionessa dei 200 metri stile libero, che sarà il capitano del team italiano. La Pellegrini, comunque, sta mettendo a punto altri programmi per il suo futuro. «Anche se il nuoto è ancora al centro della mia vita», ha detto Federica, che compirà 31 anni ad agosto e arriverà di certo ai Giochi olimpici.

Quali gli altri possibili sbocchi professionali? Il primo della lista è la Tv. È di una settimana fa il suo esordio come giurata al talent di Sky Italia’s Got Talent, accanto a Claudio Bisio, Mara Maionchi e Frank Matano. «Il mio contributo è aver portato nel programma il senso critico sportivo», ha detto la campionessa. Che, tra una risata, un giudizio categorico e un momento di commozione, ha ammesso di essere entrata in un mondo molto diverso dal proprio. «Intanto, so che devo impare i tempi televisivi». E in attesa di trovare l’anima gemella (al momento si dichiara single), Federica Pellegrini non trascura la sua passione per la moda. «Nel mio guardaroba non ci saranno mai calzini di spugna», ha detto. «Ma di sicuro ci saranno sempre un chiodo di pelle e scarpe con il tacco. I miei risparmi li spendo così».



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