Michael Jackson ”Dio sa di quali medicinali venisse riempito Pare che non riuscisse a rapportarsi con gli adulti”



Una persona «malata di mente»: sono parole trancianti quelle con cui Sir Elton John marchia Michael Jackson. L’affermazione, contenuta nell’autobiografia che il Rocket Man ha appena dato alle stampe, suona ancora più clamorosa alla luce della lunga amicizia che ha legato il cantautore londinese al Re del Pop.



Un rapporto iniziato quando  era poco più che un bambino prodigio: il primo incontro tra i due fenomeni della musica mondiale risale infatti ai primissimi anni Settanta. Eppure, nonostante la frequentazione di lunga data, nemmeno Elton John sa spiegare con precisione le ragioni della deriva esistenziale di Michael: «Dio solo sa – scrive il Baronetto – cosa gli stesse accadendo in testa e di quali medicinali venisse riempito, ma ogni volta che lo vedevo, negli ultimi anni, pensavo che il povero ragazzo avesse perso totalmente la testa».

Elton conferma così con toni schietti quello che da tempo si va dicendo sull’ultimo periodo dell’esistenza della popstar, morta a 50 anni, il 25 giugno 2009, poco prima dell’inizio del suo nuovo tour inglese. «Era davvero malato, e non per modo di dire – specifica la star britannica -. Stare con lui era davvero inquietante». E poi definisce così quel gelo della solitudine in cui Jackson si era progressivamente rintanato: «Era incredibilmente triste… se nera andato in un mondo tutto suo, circondato da persone che gli dicevano solo quello che voleva sentire».

Nel passaggio più angosciante tra le pagine che Elton ha scelto di dedicare all’amico scomparso, si legge che nel bel mezzo di una festa, organizzata dallo stesso John e dal futuro marito David Furnish, Michael Jackson sparì d’improvviso «senza dire una parola» Fu ritrovato dalla governante, mentre giocava a un videogame con il figlio Henne del padrone di casa: «Per qualche ragione – sottolinea il 72enne musicista inglese – pare che non riuscisse a rapportarsi con gli adulti».



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