Pensione anticipata, non solo Quota 100 ma anche Opzione Donna e Ape sociale per tutto il 2019



Sembra che nelle ultime settimane, il comparto previdenziale sia stato al centro dell’attenzione mediatica, anche per quanto riguarda l’uscita anticipata al lavoro attraverso Quota 100. Grazie alla nuova opzione di quiescenza, coloro che hanno raggiunto 38 anni di contributi e compiuto 62 anni di età, possono ottenere l’accesso all’Inps, anche se però non rappresenta l’ unica modalità di prepensionamento. Oltre a Quota 100 è stata introdotta anche una nuova opzione come Ape Sociale e Opzione donna per tutto il 2019. Grazie al nuovo decreto, che è stato approvato il 17 gennaio 2019, sono state approvate diverse alternative alla Quota 100 e la prima consiste proprio nell‘Ape sociale. Questo provvedimento sembra sia stato esteso fino al prossimo 31 dicembre 2019 e permette di poter accedere al pensionamento una volta compiuti 63 anni e maturato 30-36 anni di contribuzione.



Ape volontario e Opzione Donna

Questa opzione si affianca all‘Ape volontario, anche questa una misura in scadenza a fine anno e sembra avere lo stesso vincolo anagrafico. L’anzianità contributiva, però in questo caso si fermerebbe a 20 anni, ma il lavoratore dovrà comunque accettare di sottoscrivere un prestito ponte della durata di 20 anni e che è garantito dal futuro emolumento. Con Opzione Donna, invece, si permette il pensionamento a partire dal compimento dei 58 anni di età e 35 anni di contributi. In quest’ultimo caso, l’assegno viene calcolato secondo il sistema contributivo e sono previste due finestre di uscita. Una è fissata a 12 mesi per le lavoratici dipendenti e 18 per le autonome.

Nonostante il decreto sia stato approvato, la Legge Fornero non è stata del tutto superata e per questo motivo bisogna anche parlare dei requisiti richiesti per poter andare in pensione con la legge Fornero. Nel 2019, la maturazione del diritto all‘assegno di vecchiaia avviene al compimento dei 67 anni di età e 20 anni di contributi. La Legge Fornerò, però, in alternativa prevede l’uscita dal lavoro con 42 anni e 10 mesi di versamenti senza alcun tipo di vincolo anagrafico. Sembra che proprio in questo caso, il legislatore abbia deciso di attuare una sterilizzazione riguardante l’adeguamento dell’aspettativa di vita, andando a confermare i requisiti che erano validi già per lo scorso anno.

Pensioni oggi: tutte le novità del 2019

Per tutto il 2019, sarà possibile andare in pensione in anticipo con 42 anni e 10 mesi di contributi nel caso in cui si tratti di uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi, nel caso in cui si tratti di donne. Una volta maturati i requisiti, i lavoratori e le lavoratrici percepiscono la pensione dopo tre mesi. Le lavoratrici a 58 anni se dipendenti e 59 se autonome e che abbiamo maturato 35 anni di contributi al 31/12/2018 potranno andare in pensione, usufruendo proprio di Opzione Donna. Ai lavoratori precoci verranno applicati gli emendamenti alla speranza di vita e quindi potranno andare in pensione con 41 anni di contributi.



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