Torniamo a parlare delle pensioni d’oro e nello specifico del taglio per quelle pensioni che hanno importi superiori a €5000 previsto dalla legge di bilancio 2019. Lo stesso taglio delle pensioni d’oro non si applica nei casi in cui ci siano dei contributi versati alle casse dei professionisti. È questa l’ultima novità chiarita dall’INPS che si riferisce direttamente ai trattamenti previdenziali in cumulo, oppure in totalizzazione dove è presente anche un solo periodo contributivo accanto delle casse professionali. Nello specifico l’INPS ha diffuso queste informazioni attraverso la circolare numero 116 del 2019 che recepisce l’interpretazione della norma che è stata fornita direttamente dal Ministero del Lavoro. A disciplinare questa materia sono nello specifico i commi che vanno da 261 a 268 della legge 145/2018, la quale prevede una decurtazione delle pensioni di importo superiore a €100.000 che può andare dal 15 al 40%, proporzionalmente all’importo dell’intera pensione.
L‘INPS ha dato dei chiarimenti riguardo il prelievo solidarietà attraverso la circolare numero 62/2019 emanata lo scorso mese di maggio. Il nuovo documento quindi, chiarisce sostanzialmente l’esclusione delle pensioni che contengono una parte di contributi che sono stati versati alle casse dei professionisti. Nello specifico, nel caso in cui la pensione in cumulo o in totalizzazione, come abbiamo visto, comprende dei contributi che sono stati versati dal contribuente e lavoratore presso una cassa di previdenza privata obbligatoria, non viene applicato alcun prelievo di solidarietà.
Nel caso invece in cui la pensione in cumulo o in totalizzazione è a carico interamente di altri enti di previdenza come ad esempio il fondo pensioni, lavoratori dipendenti oppure gestioni speciali lavoratori autonomi e forme sostitutive ed esclusive ed esonerative dell’assicurazione generale obbligatoria, si applica in questo caso il taglio che è stato previsto dalla legge di bilancio 2019. Tutto ciò riguarda anche chi va in pensione con quota 100 che come sappiamo è quella misura pensionistica che è stata introdotta dal decreto legge 4/2019.
Ricapitoliamo in che modo viene applicata la riduzione:
– 15% per la parte eccedente i 100mila euro e fino a 130mila euro,
– 25% per la parte fra 130mila e 200mila euro,
– 30% fra 200mila e 350mila euro,
– 35% fra 350mila e 500mila euro,
– 40% sopra i 500mila euro.
Come si calcola il taglio?
Per calcolare il tetto dei 100 mila euro, sopra il quale scatta poi il taglio delle pensioni d’oro stabilito dalla manovra 2019, vengono rilevati tutti i trattamenti percepiti dalle gestioni INPS ma non gli eventuali assegni previdenziali che sono stati versati da gestioni private. E’ questa una delle regole che stabilisce una decurtazione degli assegni pensionistici superiori a 100 mila euro lordi con un meccanismo a scaglioni parametrato all’importo della pensione stessa.
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