Ormai non ci sono più dubbi, il decreto con le prime modifiche alla Riforma Fornero e tutte le nuove misure di contrasto alla povertà, sembra essere ormai del tutto pronto e si attende soltanto l’approvazione da parte del Consiglio di ministri che arriverà al massimo entro la metà di gennaio. Questo decreto si compone di due titoli e 27 articoli e nel caso in cui non ci siano novità e ripensamenti, approderà in Consiglio dei ministri come già detto nei prossimi giorni. Effettivamente questa prima bozza del decreto, va a confermare quelle che sono state le anticipazioni arrivatE negli ultimi mesi. A debuttare sarà ufficialmente Quota 100, ovvero quella misura che darà la possibilità ai lavoratori di poter andare in pensione una volta maturati 2 requisiti, ovvero uno contributivo e l’altro anagrafico. Saranno previste le finestre mobili trimestrali e ci sarà anche la proroga delle misure Opzione donna e Ape sociale.
Ma vediamo quelle che sono le principali cose da sapere su questo decreto attuativo. Ci si chiede da quando si potrà fare domanda per poter accedere al pensionamento con Quota 100. La risposta è la seguente ovvero che la sperimentazione di Quota 100 vale per i prossimi tre anni e coloro che hanno già maturato i requisiti di 62 anni e 38 anni di contributi al 31 dicembre 2018 o chi li maturerà a partire dal primo gennaio, potrà fare domanda nel momento in cui la norma sarà in vigore e quindi operativa.
Per coloro che hanno già maturato i requisiti avranno la possibilità di andare in pensione, però già dal mese di aprile, mentre per i secondi la decorrenza scatterà tre mesi dopo la maturazione dei requisiti. Cosa accade invece per i dipendenti statali? Secondo quelle che sono le ultime notizie arrivate in queste ore, soltanto pochi dipendenti pubblici riusciranno a beneficiare di quota 100, come la prima finestra disponibile al primo di luglio 2019 visto che secondo quanto sancito nel decreto, per poter utilizzare questa finestra bisognerà avere maturato i requisiti entro il prossimo 31 marzo e avere presentato la domanda di pensionamento all’amministrazione di appartenenza con un preavviso di circa 6 mesi.
Riguardo invece Opzione donna, ci si chiede se davvero sarà davvero prorogata per un altro anno e la risposta è positiva. Sembra infatti che la bozza del decreto, preveda una proroga per tutto il 2019 di Opzione donna dando così la possibilità alle lavoratrici di poter accedere al pensionamento anticipato, una volta maturati 35 anni di contributi alle nate nel 1959 o 1958 nel caso si tratti di lavoratrici autonome. Ritornando a Quota 100 ci si chiede se per usufruire di questa misura, si verrà in qualche modo penalizzati. Effettivamente l’importo sarà è decisamente più basso perché proprio saranno meno gli anni di contributi versati così come anche l’età anagrafica. Ad ogni modo le fonti del governo hanno confermato che comunque l’importo sarà inferiore, ma non si può parlare di una vera e propria penalizzazione.
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