Pensioni ultime notizie, con Quota 100 si escludono i professionisti



Pensioni, Salvini: “Per Quota 100 i soldi ci sono”.  “I soldi ci sono, lasciamo che i tecnici facciano il loro mestiere su provvedimenti che riguardano milioni di italiani”, questa la rassicurazione del vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini.



Emergono nelle ultime ore delle novità riguardanti sempre Quota 100, la misura più attesa del 2019 e che sembra non riguarderà i professionisti.

Nello specifico, sembra che sia emerso come questa misura effettivamente non possa riguardare  questo tipo di lavoratori e i contributi che questi versano nelle casse previdenziali di categoria, visto che è la riforma pensionistica è rivolta soltanto agli iscritti alle gestioni INPS. E’ questo sostanzialmente quanto è emerso e deducibile dal decreto approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 17 gennaio, secondo cui Quota 100 sarà utilizzabile in via del tutto sperimentale fino al prossimo anno 2021, soltanto dai lavoratori che risultano iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e alle forme espressive e sostitutive della medesima gestite dall’INPS, nonché alla gestione separata di cui all’articolo 2 comma 26, della legge 335 del 1995.

Ma non finisce qui perché ci sarebbe anche il divieto di cumulo dei contributi che sono stati versati nelle casse private e quindi in questo modo raggiungere il requisito minimo di 8 anni di contributi risulta essere piuttosto difficoltoso. Proprio per raggiungere questo requisito contributivo, la legge sancisce che” gli iscritti a due o più gestioni previdenziali INPS che non siano già titolari di trattamento pensionistico a carico di una delle lezioni hanno facoltà di cumulare i periodi assicurativi non coincidenti nelle stesse gestioni amministrative dell’INPS”.

Da questo è facile dedurre come effettivamente non sia contemplata la possibilità di comparare i contributi versati ad una cassa professionale e di conseguenza quindi, un professionista che ha versato dei contributi differenti dall’INPS, non può che ricorrere alla ricongiunzione onerosa per poter valorizzare i contributi versati anche nella gestione INPS.

Per chi non lo sapesse, Quota 100 è una misura pensionistica sperimentale che darà quindi la possibilità ai lavoratori che vorranno di poter uscire dal mondo del lavoro in anticipo una volta maturati 2 requisiti. Nello specifico bisognerà aver maturato un requisito dal punto di vista contributivo e l’altro dal punto di vista anagrafico, dunque il lavoratore dovrà compiere 62 anni e maturato 38 anni di contributi. Si tratta quindi di una misura sperimentale perché l’obiettivo per proprio del governo è quota 41 ed a confermarlo è stato proprio nei giorni scorsi Durigon,  il quale riferisce che l’obiettivo del Governo è la famosa Quota 41. Ad oggi modo, questa misura risulta essere molto cara per le casse dello Stato, visto il bacino di beneficiari che la legge Fornero aveva creato e quindi si è deciso di approvare quota 100 ma soltanto per i prossimi tre anni e con dei paletti già ben prefissati.In questo modo il bacino di beneficiari si svuoterà di circa 6700 mila persone entro il 2021 dando così la possibilità di valutare se effettivamente sarà conveniente approvare quota 41 per tutti.



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