Pensioni ultime notizie, il decreto cambia il sistema pensionistico: ecco come



Il decreto sulle pensioni ormai è diventato legge dello stato in seguito alla pubblicazione avvenuta lo scorso 28 gennaio 2019 in Gazzetta Ufficiale. Quindi tra le tante misure di cui si dispone ad oggi, l’ordinamento se ne aggiungono altre come opzione donna e quota 100, così come la proroga dell’Ape sociale che doveva accadere a fine 2018 e che è stata prevista anche per tutto il 2019.



Ci sarebbe però anche un sostanziale ritocco riguardo le pensioni anticipate e si aggiunge anche ciò che è successo a partire dal primo gennaio ovvero quando l’aspettativa di vita è stata allungata di 5 mesi l’età pensionabile. Sulla base di ciò che abbiamo appena detto, quindi è facile capire come il sistema pensionistico sia totalmente cambiato, anche se di base però rimane la legge Fornero.

Uno dei primi effetti evidenti di questo cambio di sistema è il fatto che entrerebbe di scena una maggiore flessibilità con tutte le novità che riguardano proprio gli strumenti che dovranno essere scelti dal lavoratore per poter andare in pensione sulla base di quelle che sono le sue esigenze e sarà infatti il lavoratore a decidere come e quando poter andare in pensione, ovviamente una volta maturati i requisiti richiesti. Ma cosa cambia effettivamente con le pensioni? Legata alle pensioni, ci sarebbe l’ aspettativa di vita di cui già si parlato con i governi Berlusconi e che adesso ha portato in avanti i vincoli di uscita dal mondo del lavoro, in base a come cresce la vita media degli italiani. A partire dal primo gennaio, le pensioni anticipate sarebbero dovute salire fino a 43 anni e 3 mesi e 42 anni e 3 mesi per le donne.

L’esecutivo, sempre nel decreto di Quota 100 ha congelato questo aumento, non soltanto per il 2019, ma fino al 2026. Anche nel 2019, coloro che raggiungono 42 anni e 10 mesi di contribuzione versata, potrà lasciare il lavoro indipendentemente dall’età anagrafica, con l’anno in meno per le donne sempre attivo. Bisognerà attendere tre mesi tra la data di chiusura del requisito contributivo e data di incasso della prima mensilità di pensione, secondo il meccanismo delle finestre.

Sale quindi a 5 mesi e dunque a 67 anni per tutti i lavoratori la pensione di vecchiaia, sempre con almeno 20 anni di contributi. Sempre con Quota 100, al pensionato sembra sarà vietato arrotondare la pensione con redditi da lavoro fino al compimento dei 67 anni di età. Per i precoci, coloro che hanno un anno di contributi versati prima dei 19 anni e che risultano in alternativa invalidi, disoccupati, con invalidi a carico o addetti alle mansioni gravose, resta comunque Quota 41, senza alcun inasprimento per la stima di vita.

Se vuoi ottenere i benefici che la legge prevede per dare assistenza a tutti coloro che perdono lavoro, lo Stato l’INPS, danno l’opportunità di fare indennità ordinaria di disoccupazione bisogna possedere Tali requisiti ed attraverso un modulo comunicarli tramite raccomandata o CAF all’INPS di residenza.

Vediamo a chi spetta: indennità è rivolto a tutti i lavoratori dipendenti che purtroppo involontariamente si trovano senza lavoro dopo un licenziamento o scadenza di contratto.

I lavoratori che hanno diritto alla prestazione di disoccupazione/mobilità/trattamento speciale edile possono chiedere anche l’assegno per il nucleo familiare, sempre che il loro reddito non superi determinati limiti. Gli importi dell’assegno e i limiti di reddito, stabiliti ogni anno dalla legge, sono riepilogati in tabelle disponibili sul sito www.inps.it.

Secondo le vigenti disposizioni di legge, le Pubbliche Amministrazioni non possono effettuare pagamenti in contanti per prestazioni il cui importo netto superi i 1000 euro. Le somme potranno essere riscosse mediante accredito su c/c bancario o postale, libretto postale, INPS card o carte di pagamento dotate di IBAN (tutti gli strumenti devono essere nominativi ed intestati al legittimo beneficiario).

# Dati, informazioni e dichiarazioni indispensabili (articolo 1, comma 783, legge 296/2006)

dati anagrafici del richiedente

tipologia di prestazione richiesta

Documenti da allegare

Nel caso di richiesta del trattamento speciale edile:

modulo DS22/ED* compilato dal datore di lavoro

Nel caso di richiesta dell’indennità di disoccupazione ordinaria da parte dei lavoratori domestici:

modulo DS22/LD* compilato dal datore di lavoro

Nel caso di richiesta dell’assegno per il nucleo familiare:

In caso di richiesta compilare il modulo ANF/PREST*, via web (direttamente da cittadino in possesso del PIN INPS), o tramite patronato (che, per legge, offre assistenza gratuita)

O Detrazioni d’imposta (articolo 23 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 e successive modifiche e integrazioni)

Se il richiedente vuole usufruire delle detrazioni d’imposta per carichi di famiglia è necessario dichiarare ogni anno di averne diritto (barrando l’apposita casella aH’interno del modulo informatizzato) e compilare il modello MV10, via web (direttamente da cittadino in possesso del PIN INPS), o tramite patronato (che, per legge, offre assistenza gratuita).



Lascia un commento