Pensioni ultime notizie, Luigi Di Maio “Aumento minime e invalidità a febbraio”



La misura più attesa dal 2019 in tema pensioni è sicuramente Quota 100 ed a beneficiarne saranno oltre 300 mila italiani, secondo quelle che sono le stime del governo. Questa misura darà dunque la possibilità a decine di migliaia di lavoratori, di poter accedere alla pensione prima di quanto previsto dalla riforma Fornero, ovvero una volta raggiunti i 62 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi versati. Ad ogni modo per poter conoscere tutti i dettagli bisognerà attendere il decreto, che doveva arrivare già entro Natale ma che ha subito dei ritardi e dovrebbe arrivare al massimo entro la metà del mese di gennaio.



Nel contempo, il governo sembra esultare per quelli che sono i risultati fino ad oggi raggiunti e quindi riguardanti l’intera Manovra, l’approvazione di quota 100 il reddito di cittadinanza, che restano i capisaldi principali.

Un po’ di problemi che hanno anche determinato i ritardi nelle variazioni del decreto sono stati quelli riguardanti le risorse, visto che in un primo momento soltanto per il 2019 era stato stanziato un importo pari a 6,7 miliardi, ridotti poi a 4 miliardi, soltanto per la misura Quota 100. Ad essere particolarmente soddisfatto è Luigi di Maio, il quale non esulta soltanto per Quota 100, ma anche per la capacità che il governo ha avuto in pochi mesi di concretizzare e di mettere in atto una riforma davvero molto importante, che ha l’obiettivo di superare la legge Fornero. Grande esultanza anche per la pensione di Cittadinanza e proprio a tal riguardo, Luigi Di Maio ha sostenuto come tra il mese di febbraio e quello di marcia diventerà realtà l’aumento delle pensioni minime e lo stesso vale anche per le pensioni di invalidità.

Ad oggi chi percepisce una pensione di importo al di sotto dei €780. riceverà un aumento che sarà pari alla differenza, fino ad arrivare ad un totale proprio di €780,00 considerata la soglia minima sotto al quale è impossibile vivere. Con questo decreto sicuramente sarà confermato anche il divieto di cumulo, ciò significa che chi aderirà a quota 100, non può sommare la pensione in qualsiasi altro tipo di reddito da lavoro. oltre una soglia pari a €5000. Si stabilirà inoltre che la durata del divieto di cumulo avrà una durata pari all’importo all’anticipo pensionistico e ciò significa soltanto una cosa, ovvero che se un lavoratore sarà andato in pensione al compimento dei 63 anni piuttosto che 67, non potrà sommare il reddito da lavoro che è superiore a €5.000 per ben quattro anni.



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