Adesso Carlo lo vede, quel trono tanto bramato. Là, di fronte a lui, l’erede al trono (lo è dal 1958, un’eternità), intravvede il soglio su cui siede la madre Elisabetta, dannatamente longeva, addirittura dal 1952, 68 anni il prossimo febbraio.
A sorpresa Carlo, considerato inadatto al molo che lo aspetta in famiglia e fuori dal Palazzo fin da bambino, sta conquistando cuori e stima dell’opinione pubblica per come sta gestendo lo scandalo sessuale che ha coinvolto il fratello Andrea (la cui reputazione sta declinando ulteriormente, dopo l’intervista a Virginia Roberts Giuffre, la donna che lo accusa di aver fatto sesso con lei quando aveva 17 anni, andata in onda alla Bbc lunedì scorso). L’affair è, in realtà, solo l’ultima di una sequela di calamità che hanno colpito i Windsor nel 2019. Ecco perché agli occhi anche dei monarchici più conservatori, la regina non è più in grado di gestire da sola la “baracca”: lucida è lucida, ma l’età quella è, 94 anni il prossimo 21 aprile; il marito Filippo, che per 70 anni ha fatto le sue veci
in casa facendo rigare tutti dritti brandendo la cinta, si è ritirato a vita privatissima. In ballo c’è il futuro dei Windsor, sopravvissuti a due guerre che hanno spazzato via altre famiglie reali, ma ora in serio pericolo. E, soprattutto, c’è da salvaguardare il patrimonio miliardario della family: la Windsor spa vale 80 miliardi di euro, con un indotto per l’economia inglese di 2 miliardi. Se la Corona cade, fa male a tutti. Questi, dunque, i piani strategici della Corte: Elisabetta resta regina, ma Carlo diventa il principe reggente, sovrano a tutti gli effetti. Nel 2021 dicono gli esperti da almeno due anni. Forse, però, anche prima per la piega che sta prendendo il destino.
Sbeffeggiato per certe sue passioni, la filosofia orientale e l’ecologia in primis, giudicato incapace di gestire gli affari di Stato, anche perché i genitori non ne hanno mai parlato granché bene, criticato per le coma alla bella moglie Diana con la “insipida” Camilla, per decenni il principe di Galles è stato bistrattato dai sudditi e dalla stampa. Quanti hanno sognato di vedere William succedere a Elisabetta, saltando a piè pari il povero Carlo…
Ebbene, da qualche settimana le cose sono radicalmente cambiate: il principe di Galles è diventato il salvatore della monarchia. L’erede al trono ha infatti gestito da remoto (era in visita di Stato in Nuova Zelanda) quella che viene vista come la peggior crisi monarchica che si ricordi a memoria d’uomo: il coinvolgimento del duca di York con Jeffrey Epstein, il pedofilo americano suo amico intimo morto suicida in carcere la scorsa estate. L’Fbi indaga da anni e ora anche Scotland Yard ha fatto sapere che sta collaborando con Washington. A Palazzo è il panico da mesi, qualcuno ipotizza un futuro inimmaginabile per un reale: Andrea dietro le sbarre… Un orrore di dimensioni epiche peri Windsor.
Ecco quindi che Carlo, tra lo stupore generale, è entrato a gamba tesa e ha dettato la direzione impressa dalla regina al fattaccio (pensione anticipata di Andrea e sue dimissioni da tutte
le charity che rappresentava, almeno per ora). Non era facile. Andrea è il cocco di Sua Maestà, Carlo sapeva di schiacciare un tasto dolente. E invece, c’è riuscito in poche ore: fratello defenestrato a vita e, qualcuno azzarda, magari anche spogliato del titolo di Altezza reale. Caernarfon (Inghilterra). A ds., Carlo con la madre Elisabetta subito dopo l’incoronazione a principe di Galles. Sopra, Josh O’Connor, 29 anni, e Olivia Colman, 45, interpertano Carlo ed Elisabetta nella serie 3 e 4 di “The Crown”. Chapeau.
Ma può bastare questo per trasformare in una settimana un uomo tanto detestato in un principe “azzurro”? No, dietro questo improvviso calore che per la prima volta avvolge il principe di Galles c’è una serrata campagna stampa più che decennale che evidenzia incessantemente: primo, l’abnegazione di Carlo alla Corona, vera; secondo, la relazione d’acciaio, a 50 anni dal primo incontro, con Camilla di Comovaglia, quasi l’unica donna che il principe abbia amato follemente (con Lady Dale Elizabeth Tryon, rimasta sempre nell’ombra), vera; terzo, l’amabilità, oltre alla semplicità, con cui Carlo saluta i sudditi durante le visite, vera; l’affetto che lo lega ai due figli, William e Harry, e ai nipotini, George, Charlotte, Louis e Archie, vero. In più c’è raffievolirsi del ricordo di Diana, sua acerrima nemica.
E anche, sostiene certa stampa, c’è il commovente ritratto del principe (da ragazzo) che ne fa la serie The Crown: maltrattato dai suoi, innamorato di una donna che non può avere,
desideroso di diventare un re dal volto umano… I commenti di chi segue la serie su di lui sono entusiastici. Ma infine, c’è la cosa che più preme ai sudditi, le tasche: da anni Carlo ripete che, diventato re, i reali con moli istituzionali saranno pochissimi, lui e i figli. E, se continua così, con le sue bizze, forse nemmeno Harry (e Meghan). Quindi stipendi dimezzati.
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