Reddito di Cittadinanza, l’imprenditore Flavio Briatore insorge contro: “E’ una “caz..ta”



Si torna a parlare del Reddito di Cittadinanza o reddito di sussistenza o reddito minimo universale, ovvero un’erogazione monetaria ad intervallo di tempo regolare che viene distribuita a tutte quelle persone che sono dotate di cittadinanza ed è rivolta per lo più alle persone meno abbienti, in vigore a partire dal 2019. Il reddito di cittadinanza è riservato a coloro che non superano determinate soglie di reddito. In parallelo è previsto un ricollocamento per tutta la famiglia. Questo reddito viene fruito per 18 mensilità rinnovabili, qualora sussistano i requisiti e partire dal prossimo mese di aprile. In queste ore a parlare del Reddito di Cittadinanza sembra sia stato Flavio Briatore, il quale ha bocciato la misura senza giri di parole.



L’imprenditore sembra essere contrario al reddito di cittadinanza, ma nel contempo è anche contrario al salario minimo. A tal riguardo, ecco le dichiarazioni di Briatore, rilasciate al termine della 69esima assemblea di Federalberghi: “Creiamo posti di lavoro, prima di dare tutte queste garanzie alla gente, che poi queste garanzie disinvogliano anche qualcuno che ha voglia di fare”. Poi lo stesso ha aggiunto: “Ci vorrebbero dei contratti stagionali, che permettano agli imprenditori di sostituirsi al governo. Se il governo da a un dipendente 700 euro di reddito di cittadinanza per non fare niente, bisognerebbe che si desse la possibilità agli imprenditori di pagare la stessa cifra, gestire il lavoratore per aiutarlo e crescere e poi se è bravo assumerlo”.

Flavio Briatore contro il Reddito di Cittadinanza

“Viviamo sempre sulle sussistenze, siamo un Paese che vive di sussistenza, ma per vivere di sussistenza devi pagare, e i soldi non ce l’hanno”, dice l’imprenditore, intervenuto alla 69esima assemblea di Federalberghi. “La gente ha bisogno di lavorare, i ragazzi vogliono lavorare. Abbiamo un carico fiscale impossibile”.  Briatore poi rincara la dose: “L’Italia è un Paese che non ama i ricchi. Se noi vogliamo portare in Italia un certo tipo di turismo ci vogliono infrastrutture, servizi e investimenti.Chi viene in Italia e ha i soldi, li spende. Se vuoi un turista che spende, devi dargli la possibilità di farlo: tutti devono collaborare, dalle dogane, alla polizia agli aeroporti”, ha aggiunto ancora l’imprenditore.

Quando mi dicono che dall’aeroporto sono solo due ore è inconcepibile. Tu arrivi in Costa Azzurra e in un quarto d’ora sei a Montecarlo prendendo un elicottero, che costa come un taxi. Si fanno file negli scali per controlli fino a due ore e questo non è un buon inizio e benvenuto. Siamo un Paese così, che non ama i ricchi” conclude Briatore.



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