Valentina Nappi: Quanto guadagna? Le cifre sono da capogiro



Valentina Nappi ha dichiarato in un’intervista alla testata indipendente Lettera 43 la cifra annua che guadagna e confessa anche che vive per internet.



Quanto guadagna Valentina Nappi? Questa è una domanda che in molti si saranno sicuramente chiesti il valore economico delle scene hard girate dalla pornostar più amata d’Italia. La Nappi è sempre molto schietta e sincera – come possiamo evincere, tra le altre cose, dal secco botta e risposta su Twitter con Massimo Boldi – ed in passato ha dichiarato di guadagnare circa 500 Euro per scena girata, ma alla domanda precisa all’interno dell’intervista della testata indipendente Lettera 43la risposta precisa è “Circa 30 mila euro lordi.

Si sappia che ho una partita Iva e che pago regolarmente le tasse” ed aggiunge che il 2014 è stato l’anno in cui ha guadagnato di più. Senza voler andare a fare i conti precisi, possiamo tranquillamente dire che Valentina Nappiguadagna mensilmente quanto un impiegato “medio”, confermando quindi la notizia che non si diventa milionari con il mondo del porno.

Sempre all’interno dell’intervista la porno-filosofa alla richiesta di quali fossero le tre cose per le quali secondo lei vale la pena vivere dichiara: “ Internet, i voli low-cost, l’Unione europea. E il modo in cui queste tre cose stanno cambiando il sesso, il cibo, l’arte”.

Ovviamente all’interno dell’intervista non mancano disquisizioni politico-filosofiche, anche se si può ritenere curiosa la risposta alla domanda “c’è una donna che le piacerebbe vedere come Presidente della Repubblica? ” e la Nappi risonde bruscamente “Perché una donna? Non amo queste domande implicitamente sessiste”.

Qui ci si potrebbe aprire una di quelle discussioni che piacciono tanto alla nostra porno-filosofa, perché in realtà il fatto che nella storia della Repubblica non ci sia mai stata una presidente donna in realtà si può parlare di sessismo nei confronti delle donne, non viceversa, quindi qui a questo punto si intuisce la natura super partes della risposta di Valentina Nappi, ma proprio in favore di una campagna anti sessismo – ad esempio come quella della pagina Per Raffaella Carrà Presidente della Repubblica – probabilmente poteva rispondere in maniera differente, magari argomentando in modo più esaustivo la sua risposta.



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