Albano Carrisi e Romina Power, la vita della coppia che ha fatto sognare l’Italia



Era il 26 luglio 1970 e faceva caldo quando nella chiesa di Cellino San Marco, quel giorno centro del mondo, è stato celebrato il matrimonio di Albano Carrisi e Romina Francesca Power, sposi sotto un cielo di colombe. Lui, artista di campagna già in carriera, aveva 27 anni e lunghe basette.



Lei appena 19. Galeotto fu il set del film-musicarello Nel sole, dove la ragazza americana stava muovendo i primi passi come attrice, nel solco del successo dei suoi genitori, Tyrone Power e Linda Christian, già famosi a Hollywood.

Famiglie troppo diverse, zappa contro riflettori, quindi dubbiose sull’eterno amore, ma poi convinte dalla felicità dei ragazzi. Che oggi hanno le rughe e qualche piccolo acciacco, tre figli grandi, due nipoti, hanno la fama e la fame di nuovi successi musicali in coppia. E hanno la stessa ferita: Ylenia, la primogenita scomparsa all’età di 23 anni negli Stati Uniti, a New Orleans, e mai più ritrovata.

Una tragedia che probabilmente ha rotto l’incantesimo della coppia, o forse lo ha solo ammaccato, perché anche dopo la separazione del 1999 e la sentenza di divorzio nel 2012 l’Italia ha continuato a tifare per loro. Sia sul palco che nella vita. Per questo ha senso celebrare quello che sarebbe stato il 50esimo anniversario di matrimonio tra il cantautore pugliese e la sua Romina, le nozze d’oro, anche se tra ex, due vecchi coniugi che non hanno mai smesso di cercarsi.

Chiedere conferma a Loredana Lecciso, compagna di Albano e madre dei suoi ultimi due figli, una donna che tuttora deve fare i conti con la presenza ingombrante della Power e che già in passato aveva fatto le valigie, salvo poi ritornare. Bionda contro mora. Impossibile che Cellino abbia una sola regina, a maggior ragione dopo la reunion artistica di Carrisi e Power nel 2013, in Russia.

Emozionante. «Mentre cantavo ho rivisto mia suocera, donna Yolanda, la mamma di Albano scomparsa lo scorso dicembre. Era in prima fila, piccola piccola, con uno dei suoi vestiti buoni. I nostri sguardi si sono incrociati, poi a fine canzone lei si è alzata di colpo ed è venuta sotto al palco. La voglia di abbracciarla era talmente tanta che mi sono stesa per riuscire a farlo».

Ricordi indelebili, come quello del primo incontro ravvicinato sul set, impresso nella testa (e nel cuore) di lui che oltre alla voce ha un’ottima memoria: «Lei non sapeva chi fossi e viceversa – racconta Carrisi -. All’inizio non mi piaceva, troppo americana, poi vedevo che spariva sempre e lo facevo anch’io, perché sono di una timidezza proverbiale». Simpatia e tenerezza, la sensazione di essere simili. Umili.

Quasi conterranei per via della passione di Romina di lavorare a maglia, «una còsa tipica del Sud a quei tempi», ma consapevoli che di lì a poco si sarebbe consumato l’addio, figli di continenti diversi, come alla fine di un viaggio in cui ci si promette di rivedersi solo perché rientra nel manuale delle buone maniere. «Invece mi ha richiamato dopo un anno – ricorda Albano -, mi voleva incontrare e tutto è andato come doveva andare, una vita intensa».

Praticamente le montagne russe, adrenalina pura, salite e discese, gioia e dolore, la vittoria al festival di Sanremo con il brano Ci sarà, nel 1984. «Albano mi ha insegnato a stare sul palco e ad affrontare il pubblico, ero molto insicura, ho assorbito la sua disinvoltura. Mentre io ho alleggerito la sua tendenza al melodramma» ammette la Power, che se non lo avesse incontrato avrebbe continuato a recitare, ma che non si è mai sentita la sua spalla, un’artista che ha vissuto di luce riflessa. Non c’è Albano senza Romina e viceversa: «Forse perché ci hanno visti crescere – spiega la madre di Cristel e Romina Jr.

 Hanno fatto un po’ l’abitudine a vederci insieme, o forse perché abbiamo inciso centinaia di brani e la musica è eterna: quando avremo lasciato i nostri corpi, le canzoni rimarranno».

È rimasto certamente il feeling, che talvolta diventa motivo di pettegolezzo, se non di notizie tossiche su un illusorio ritorno di fiamma che invece non ci sarà, perché a loro sta bene così. L’amore si è trasformato in qualcosa di altrettanto bello: c’è chi se le canta in tribunale e chi continua a farlo ai concerti, con un pizzico di nostalgia canaglia e un album di immagini mai sbiadite custodito dentro. Nessuno se n’è mai davvero andato, conduttore chiama Albano e Romina e c’è ancora l’odore degli anni Ottanta. Amanti, amici, colleghi, genitori, nonni, ex. «Mi ha sorpreso, mi ha scritto parole toccanti» il commento della Power sulla vicinanza del Leone di Cellino dopo la morte, lo scorso giugno, di sua sorella Taryn. Cinquantanni fa si erano giurati eterno amore. Si sono dati molto di più.



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