Alessia Marcuzzi è donna e showgirl d grande sorprese, e ha deciso di rivelarne un po’. A partire da una inaspettata: il suo rapporto con la paura. Come è possibile che una donna come lei abbia di questi problemi?
All’inizio me ne sono stupita anch’io. Sarà che sento tantissimo il tempo che passa e mi scopro piena di fragilità. È complicato avvicinarsi ai 50 anni (ne ha 48, ndr). Certo, so di essere fortunata, ma dico che è difficile elaborarlo a livello interiore.
Lo so, non sembra perché quando la gente ti vede in televisione appari come un’invincibile, ma non è così. Mi capita di piangere, piango da sola “in quella stanza” come diceva Virginia Woolf. Vivo il senso di colpa di sentirmi fortunata e allora “mi recupero” per conto mio. Faccio come l’attrice Margot Robbie in Tonya, un film che mi piace un sacco: lei si mette davanti allo specchio prima di andare in pista, è una pattinatrice, e piange e ride, poi si trucca ed esce.
«Non dev’essere facile un’intimità del genere in un periodo social come questo… Sicuramente. E pensare che quando ci sono sbarcata anch’io all’inizio passali vo ore intere a rispondere a tutti, soprattutto a quelli che mi insultavano senza conoscermi. Ora ho smesso, ho capito che mi faccio troppo male.
C’è anche chi l’ha accusata di fare figli con tutti. Cosa risponde? Certo, ed è stato terribile leggerlo. Allora ho cercato di spiegare a Mia (la figlia avuta con Francesco Facchinetti, 9 anni; Tommaso, 19 anni, è invece frutto dell’unione con Simone Inzaghi, ndr) che almeno tra donne si dovrebbe essere solidali, e anche che le donne possono avere le stesse opportunità che hanno gli uomini. Le ho detto questa brutta cosa che dicono di me e le ho chiesto se di un uomo direbbero altrettanto. La differenza sulla parità dei sessi è proprio questa.
Si chiama meccanismo di difesa…
Esatto, e non è il solo. Da un anno ho pensato che potesse essermi utile un confronto con la psicoterapia, ed è stato utilissimo. Sono entusiasta per essere riuscita a comprendere delle cose di me che faticavo a far emergere. È stata la mia psicoterapeuta che mi ha detto: “Sembri un baobab, a testa in giù”. E da lì ho deciso di fare quella foto verticale che ho messo come foto del compleanno su Instagram.
Alessia come vive attualmente l’amore? Anche questo può far paura. Poi, a me dell’amore piace la fiamma e cerco sempre di tenerla viva. So benissimo di apparire, anche fisica-mente, come una donna aggressiva, ma invece è vero il contrario: io sono molto romantica. Del resto, la passione in amore credo sia un segno di grande romanticismo.
Oltre al suo impegno professionale “classico” di conduttrice televisiva, lei ha anche avviato un’attività per la produzione di una linea di creme e borse rigorosamente Made in Italy, e le sue collaboratrici sono in gran parte donne.
Ci spiega di più? Sono davvero fiera, soprattutto in un momento come questo, di essere riuscita riuscire a dare lavoro a tante persone. Ho dovuto anche lottare contro quella cultura del sospetto per cui se si tenta di coltivare un’attività e va bene è perché si è raccomandati o chissà cosa c’è dietro. Nonostante questo ho deciso di andare avanti per la mia strada, anche stavolta.
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