“Buffoni!”. Flavio Briatore, furia contro Giuseppe Conte: “I soldi? Ecco a chi li dovete dare”



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Flavio Briatore attacca il governo Conte. Lo fa in collegamento dalla sua casa di Montecarlo a ‘Non è l’Arena’, il programma di Massimo Giletti in onda su la 7. Parole durissime quelle usate dall’ex team manager di F1. “Ha dato 300-400 milioni, ma i soldi non doveva darli ai comuni ma direttamente ai cittadini con il telefonino – le sue parole – perché ai sindaci? La metà di quelli del Sud è commissariata”.



“Quand’è che questa gente riceve i soldi? Ne hanno bisogno domani. Gli autonomi, chi lavorava in nero, sono sempre esseri umani – ha detto Briatore – Non hanno più soldi perché non fanno nulla da mesi. I soldi vanno inviati col telefonino, non dati al sindaco: così aspetteranno un mese, un mese e mezzo, poi il sindaco li darà prima a chi lo ha votato, e dopo a chi non lo ha votato. È uno scandalo”.

“400 milioni per 8mila comuni sono niente, sono 50mila euro per comune: togli quelli grandi che prendono la maggior parte dei soldi, i piccoli comuni prenderanno 15-20mila euro. Per quanto tempo possono sfamare le persone con questi pochi soldi? Non bastano, non servono a niente, lo Stato deve dare soldi alle aziende e non alle banche”.

“Io avevo 18 ristoranti, 12mila dipendenti, ho tutti in cassa integrazione: quando dovrò ripartire avrò bisogno di cassa e di tempo, ci vogliono almeno due mesi per ricominciare. Bisogna fare debito, dare i soldi adesso alle aziende, non tra due mesi quando sarà tutto chiuso”, ha detto ancora. Sulla realtà delle cose, il premier Conte ha parlato in una lunga intervista a El Pais.

“È difficile fare previsioni esatte. Gli esperti sono ancora cauti, ma è ragionevole pensare che siamo vicini al picco. Sabato abbiamo superato le 10mila vittime e questo ci fa molto male e dovrebbe allertare la comunità internazionale”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista a ‘El Pais’, sottolineando che “se potessi tornare indietro, farei di nuovo tutto allo stesso modo. Ora è il momento dell’azione e della responsabilità poi verrà quello delle critiche”. “C’è un grande dibattito pubblico in Italia, ma nessuno ha proposto una soluzione alternativa a quelle che abbiamo adottato che abbia avuto una base e un supporto reali”, ha precisato Conte.



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