Contributo a fondo perduto, cos’è? Chi ha diritto e come farne richiesta



Gli imprenditori, i lavoratori autonomi e i percettori di redditi agrari in questi ultimi due mesi hanno subito del danni a livello economico non indifferenti per via della diffusione della pandemia da coronavirus. Per poter uscire dalle difficoltà economiche che sono state causate dal lockdown, queste categorie di lavoratori possono contare ad oggi sul contributo a fondo perduto che è stato previsto dal decreto rilancio. Ma di che cosa si tratta e come richiederlo? A quanto pare l’importo erogabile viene determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.



Sara l’Agenzia delle Entrate che dovrà procedere all‘accredito della somma dovuta direttamente sul conto corrente bancario o postale che è intestato al soggetto beneficiario. Il contributo a fondo perduto però non spetta proprio a tutti, ma è stato definito un elenco di tutti quelli che sono i soggetti esclusi come ad esempio coloro che svolgono delle funzioni statali e chi ha beneficiato dell’indennità di €600 per il mese di marzo 2020. Nel caso in cui qualche lavoratore che non è in possesso dei requisiti specifici dovesse presentare una autocertificazione falsa, andrà incontro a delle pesanti sanzioni penali. Come fare la richiesta?

Contributo a fondo perduto, come fare richiesta

Così come previsto dal decreto rilancio, la concessione di questo contributo a fondo perduto è arrivato dopo che il governo ha deciso di optare per l’erogazione di un contributo indirizzato a determinate tipologie di lavoratori come imprenditori,lavoratori autonomi e percettori di redditi agrari per far sì che questi possano avere una ripresa economi.

Requisiti soggettivi

Detto che il fondo spetta alle imprese commerciali, alle imprese agricole ed ai lavoratori autonomi con partita Iva, sono richiesti tutta una serie di requisiti soggettivi. Sono esclusi, quindi:

– i soggetti che hanno già beneficiato delle indennità previste dagli artt. 27 (bonus 600 Euro) e 38 (indennità lavoratori dello spettacolo) del DL 18/2020;
– i soggetti con attività cessata al 31.03.2020;
– gli enti pubblici di cui all’art. 74 del tuir;
– gli intermediari finanziari e le holding di partecipazione;
– i lavoratori dipendenti e i professionisti con casse private.

Requisiti oggettivi

I soggetti beneficiari devono:

– aver registrato nell’esercizio 2019 ricavi (ex art. 85 tuir c.1 lett a e b) o compensi (ex art. 54 c.1) non superiori a 5 milioni di Euro;
– certificare di essere stati “danneggiati dall’emergenza Covid-19”
– aver registrato una contrazione del fatturato e dei corrispettivi nel mese di aprile 2020 (singolo mese) rispetto al mese di aprile 2019 di almeno il 33%.



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