Don Matteo12 torna in prima serata su Rai 1 il 9 gennaio 2020



Natale l’ha passato in famiglia, a Roma, con il padre di 89 anni, i tre figli e le nipotine Nina, 4 anni e mezzo, e Sara, 2. «Capodanno, invece, è riservato al mio amante azzurro», dice Pamela Villoresi scoppiando in una fragorosa risata, prima di confessare che non si tratta di un principe, bensì del mare. «Sono nata il 1° gennaio e per me è tradizione festeggiare facendo il bagno».



All’alba dei 63 anni, l’attrice dal talento poliedrico, capace di passare con facilità dai ruoli comici a quelli drammatici, si definisce una “sportivona”: «Pratico yoga per mantenermi elastica. Prima facevo canoa, da quattro anni mi sono appassionata al canottaggio – ho un gruppo di amiche straordinarie – e nuoto piuttosto bene. L’anno scorso ho attraversato lo stretto di Messina, bracciata dopo bracciata. Sono l’unico direttore di teatro arrivata in Sicilia dal mare».

Sì, perché ad aprile la Villoresi è stata nominata direttore del Biondo di Palermo per il quinquennio 2019-2023 e ora vive nel capoluogo siciliano. Per lei è un periodo d’oro. Al di là del prestigioso incarico, dal 9 gennaio sarà in prima serata su Raiuno con Don Matteo 12, dove interpreta Elisa, la madre del capitano Anna Olivieri (Maria Chiara Giannetta).

Una donna giovanile, chic e sempre in movimento, che trascorre la vita tra viaggi con le amiche e visite alla figlia. Con lei ha uno splendido rapporto: Anna non ha più il papà, morto da molto tempo, e mamma in un certo rappresenta anche la figura paterna. «Il mio personaggio aveva già fatto una comparsa nella stagione precedente, ma in questa sarà importante», anticipa Pamela. «È una signora curiosa, decisionista, ma anche capace di grande generosità.

Un po’ mi assomiglia, anche io tendo a essere costruttiva». Elisa diventerà una presenza quasi fissa a Spoleto, dove la serie è ambientata. Qui, oltre a occuparsi della figlia e del suo imminente matrimonio con il pubblico ministero Marco Nardi (Maurizio Lastrico), costruirà un’amicizia speciale con il maresciallo Cecchini, ovvero Nino Frassica, ormai affezionatissimo ad Anna. «Sul set Frassica è stato un grande maestro di comicità. Io, che sono un’attrice più generica, mi sono messa al suo servizio», racconta con umiltà.

C’è un altro Nino che ha avuto un peso importante nella carriera della Villoresi: «Manfredi», esclama. «Da lui ho imparato tantissimo, aveva una generosità straordinaria. Facemmo insieme il film Il giocattolo di Giuliano Montaldo. Poi mi volle per la sua commedia Gente di facili costumi: fu un’apoteosi. Mi mandava avanti da sola, in scena, a prendere gli applausi e mi guardava sorridendo. Ancora oggi sono legata ai suoi figli». Per Pamela la famiglia e gli affetti sono sempre stati il perno della vita. «Ho avuto un marito meraviglioso [il direttore della fotografia Cristiano Pogany, scomparso nel 1999ndr], alternavamo gli impegni professionali per potere seguire da vicino i nostri bambini.

Il lato negativo di vivere a Palermo, oltre a essere già ingrassata di quattro chili per via della straordinaria cucina locale, è il fatto di vedere meno spesso le mie nipoti». Nina è figlia della primogenita Eva e della compagna Valeria, per lei Pamela è una «nonna arcobaleno ». Sara, invece, è la figlia di Tommaso e, a Roma, vive sul pianerottolo accanto alla Villoresi. «Per entrambe sono nonna adorata, oppure squagliata – mi sciolgo in loro presenza – o, ancora, nonna spiaccicata quando giochiamo e io faccio finta di volare sopra il divano o sulle scale per poi finire schiacciata contro il muro. Con loro posso essere tutto, anche un dromedario stupito…». Pamela sorride.

Nina e Sara, assieme ai loro genitori, sono fan di Don Matteo. «È una serie davvero per tutti, molto popolare, ma al contempo di prima scelta nel suo genere: c’è una grande ricerca artistica. Per me girarla è stata una bellissima esperienza, anche se ho paura che il mio personaggio dovrà uscire di scena, per via del mio impegno a Palermo, dove stiamo portando il teatro anche nei quartieri più poveri», spiega. «Le mie nipotine mi seguono in tutto quel che faccio e quando mi vedono in Tv o trovano un articolo che mi riguarda gridano “nonna Pam” e si fanno immortalare assieme alla mia immagine. Poi mi mandano lo scatto. Io, invece, Don Matteo non lo guardavo, non per snobismo, ma perché di solito la sera lavoro».

L’amore per le nipoti, il lavoro, lo sport e le amiche appare chiaro. Ma il cuore batte anche per un uomo? «Dopo la vedovanza ho presentato qualcuno a casa, ma sono stati rapporti faticosi. Non ho voglia di farmi carico dei problemi di una relazione fissa. Ho superato i sessant’anni, ho capito che le frequentazioni amichevoli rigorosamente fuori dalle mura domestiche sono, al momento, un’ottima soluzione. Nel futuro chissà».



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