Elena Ceste, è ancora giallo sul caso : spariti i reperti dal tribunale di Asti



Ancora misteri sul caso di Elena Ceste

Ancora misteri sulla morte di Elena Ceste, uccisa in modo violento nel 2014.  Stando alla pronuncia della Corte di Cassazione, Michele Buoninconti ha l’accusa di aver ucciso sua moglie. Il corpo della donna, che fu strangolo e gettato in un canale fu ritrovato soltanto dei mesi dopo.



Nel 2018  la condanna: Michele Buoninconti è colpevole di omicidio ed occultamento di cadavere. Sono trenta gli anni che l’omicida dovrà passare in carcere a seguito del verdetto. Un altro colpo di scena segna questa triste storia : i reperti di Elena Ceste sarebbero scomparsi.

Elena Ceste : La difesa Buoninconti preme per esercitare il diritto alla difesa.

Alcuni reperti del caso Elena Ceste sembrano essere spariti dal tribunale di Asti. A sostenerlo sono gli investigatori della Falco Invesitgation , Agenzia di Lucca che sta continuando le indagini per conto di Buoninconti. Prima di queste novità : Non è stato rimandato tutto ai giudici per un nuovo processo.

La sentenza è arrivata, e a pronunciarsi è stata proprio la Corte di Cassazione che ha confermato in via definitiva l’accusa . Michele sarà condannato a trent’anni di carcere. È l’unico omicida di sua moglie.

Ma si riapre una nuova pagina sulla questione. La mancata possibilità di esercitare il diritto di difesa per conto di Buoninconti sarebbe il problema. Infatti venendo meno i reperti della donna, sarebbe
impossibile esercitare il diritto di difesa espressamente sancito dall’art 24 della costituzione. Così i difensori  di Buoninconti innalzano un polverone sulla questione.

Elena Ceste : l’omicidio, il movente ed il processo.

Elena Ceste è una mamma di quattro figli e nel 2014 è scomparsa in una fredda mattina d’inverno. Sono stati i suoi indumenti a parlare per lei, significative tracce hanno portato ad effettuare nuove indagini che
hanno chiuso il cerchio intorno a suo marito Michele Buoninconti. Tracce di Fango, compatibili a quelle ritrovate nella macchina di Michele. E’ su questa pista che per Michele nel 2015 si sono aperte le porte della prigione.

Per la Procura, l’uomo è l’ unico assassino della donna . L’uomo secondo la prima sentenza sarebbe stato colto da un attacco di ira funesta , alla scoperta di alcuni messaggi della mogli, tali da portarlo alla uccisione e al successivo e brutale occultamento del cadavere.

Anche dopo la sentenza della Corte di Cassazione continuano a cercarsi delle prove.

Comunque sia andata, Elena Ceste ma anche i suoi figli sono le uniche vittime del caso. La scoperta dei reperti mancanti potrebbe far riaprire la vicenda con la necessità di svolgere delle ulteriori e nuove indagini.

I difensori di Michele Buoninconti ci stanno provando.



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