Il Coronavirus uccide la mamma e il papà a distanza di 100 giorni, bimbo di 5 anni resta orfano



Questo articolo in breve

Ha perso la mamma e il papà, uccisi a un centinaio di giorni di distanza dal Coronavirus, ed ora Raiden Gonzalez, che compirà 5 anni entro la fine di novembre, è rimasto orfano. La sua storia arriva direttamente dagli Stati Uniti, precisamente da San Antonio, in Texas.



La mamma del piccolo, Mariah, è morta all’inizio di ottobre dopo aver contratto il Covid-19, nonostante la giovane età, dopo che la stessa sorte era toccata al marito Adan qualche mese prima. “Gli manca sua madre – ha detto all’emittente americana NBC News sua nonna, Rozie Salinas –. Proprio stamattina mi ha detto che desidera rivederla. Cosa posso dirgli? Come posso spiegargli cosa è successo? Allora gli ho detto che ora sono angeli che vegliano su di noi e ci proteggono”.

Il calvario della famiglia Gonzalez è cominciato qualche mese fa, quando un collega del papà di Raiden, che lavorava come camionista, è risultato positivo al Coronavirus. Dopo qualche giorno anche Adan risulta contagiato: era il 3 giugno scorso. Ai familiari i sanitari aveva detto che si trattava di uno dei casi più difficili che avessero mai visto fino a quel momento e alla fine non hanno potuto fare nulla per salvarlo.

E’ morto il 26 giugno a soli 33 anni. Stessa sorte è toccata alla mamma Mariah, che il 5 ottobre scorso, poco dopo aver manifestato i primi sintomi, è deceduta a 29 anni lasciando increduli tutti coloro che la conoscevano. Solo alcuni giorni dopo la sua morte, Salinas ha ricevuto una telefonata dall’ospedale che le diceva che Mariah era risultata positiva al Coronavirus.

Una notizia che ha devastato il piccolo Raiden, che il prossimo 28 novembre spegnerà le 5 candeline. Un evento, però, che la nonna, nonostante il lutto, non vuole mancare di festeggiare. Lei e sua sorella hanno avuto un’idea: organizzare un raduno di auto e mezzi pesanti. “D’altronde – ha concluso – è lui che mi aiuta a superare questo momento, mi ringrazia sempre per essermi preso cura di lui. È una situazione difficile da elaborare”.



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