Milan – Parma dove vedere Diretta Live Tv Streaming Gratis Sky o Dzan No Rojadirecta



Questo articolo in breve

Milan Parma si disputerà, Domenica 13 dicembre 2020, alle ore 20.45  La partita sarà visibile sui canali Sky e nello specifico sui canali Sky Sport, sia sul satellite che sul digitale terrestre ed ancora Sky sport Arena al numero 204 del satellite.



Ovviamente chi vorrà potrà seguire anche il match in diretta streaming. Gli abbonati potranno affidarsi a Sky Go per poter vedere il match, scaricando l’app su dispositivi mobili quali computer e notebook o ancora tablet e smartphone. Ci sarebbe ancora un’altra possibilità, ovvero guardare il match su Now Tv, il servizio di streaming live e on demand di Sky che da la possibilità di poter assistere ai più importanti incontri di calcio, ovviamente dopo aver acquistato uno dei pacchetti offerti.

Un giorno gli chiesero  quale fosse stato il momento più esaltante della sua carriera da calciatore. Ci si aspettava che rispondesse: la vittoria dello scudetto, oppure la Coppa dei Campioni o il trionfo in Intercontinentale. Invece Stefano Pioli non ebbe esitazioni e disse: «Il gol di Sanremo nel 1984 che ci ha dato la promozione dalla C alla B con il Parma: una soddisfazione incredibile. Sono di Parma, in quel momento ero un ragazzo che già sapeva che sarebbe andato alla Juventus e ho provato una gioia pazzesca». A diciott’anni fu incoronato re della sua città e, se proprio si deve trovare una virgola fuori posto in questa storia di felicità, si può sottolineare il fatto che non ebbe nemmeno il tempo di godersi l’attimo della gloria. Rientrato da Sanremo, il 3 giugno del 1984, fece la valigia in tutta fretta e, accompagnato da papà Pasquino, si mise in macchina in direzione di Torino: lo aspettavano Boniperti e Trapattoni, Platini e Boniek, Scirea e Tardelli, Cabrini e Pablito Rossi, «grande compagno e campione di normalità».

La sua vita con il pallone era cominciata in un campetto alla periferia di Parma, quello della CoopNordEmilia: centrocampista di governo, poi lo fecero «scalare» in difesa e in quel ruolo si regalò il lusso, in un provino a Bologna, di fermare un certo Roberto Mancini. Era un predestinato. Il Parma lo tesserò per le giovanili e poi lo lanciò in prima squadra. Formazione, quella del 1984, che i tifosi con i capelli grigi ricordano ancora a memoria: Gandini; Murelli, Davin; Pioli, Panizza, Aselli; Mariani, Pin, Ascagni, Salsano, Barbuti. Allenatore Marino Perani. Fu allora che nacque l’amicizia con Giacomo Murelli, il suo storico «vice». Anticipi, colpi di testa e qualche intervento a gamba tesa: così, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, si è cementato un sentimento che è diventato quasi di fratellanza. Logico che oggi, per Pioli, non sarà una sfida come le altre: per quanto cerchi di pensare soltanto al suo Milan e a come sistemare i giocatori sul campo, volete che la mente non vada, anche soltanto per un attimo, a quando indossava la maglia crociata e un’intera città era ai piedi di quel ragazzo dai riccioli ribelli, con il sorriso sempre stampato sul volto e quell’erre moscia che lo faceva (e lo fa) sembrare ancora più parmigiano?

Del gol di Sanremo in città si parlò per anni, e ancora se ne parla quando si rievocano, a cavallo tra nostalgia e malinconia, le imprese di quell’anno, Barbuti che segnava e si aggrappava alla rete, Salsano che dribblava come un funambolo del circo e Pin che dirigeva l’orchestra come un Toscanini del calcio moderno. A seguire quel Parma a Sanremo c’erano 4.500 tifosi, un esodo sotto la pioggia. Tutti assieme per vivere il momento dell’esaltazione. Che, in sé, dura quanto un battito di ciglia, però rivive e si riforma nella memoria proprio come se fosse la coda di una lucertola. E oggi quella «coda di lucertola» tornerà ad allungarsi quando Pioli incrocerà le sue amate maglie crociate.



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