Omicidio Roberta Ragusa, Antonio Logli sposerà l’amante Sara Calzolaio



Nel 2012, secondo i giudici, ha ammazzato la moglie e ha fatto sparire il suo corpo, che non è mai stato ritrovato. E per questo nel 2019 è stato condannato in via definitiva a 20 anni per omicidio e distruzione di cadavere.



Ma ora Antonio Logli, che si è sempre dichiarato innocente, chiede la revisione del processo e vuole sposare Sara Calzolaio, la stessa donna con cui per anni, dal 2004, avrebbe tradito la moglie Roberta Ragusa, la madre dei suoi figli svanita nel nulla nella notte tra il 13 e il 14 gennaio del 2012 dalla loro casa, a Gello di San Giuliano Terme, Pisa.

Sarebbe questo il movente: liberarsi della moglie per vivere alla luce del sole la relazione con l’amante, senza ricorrere a una separazione che avrebbe causato guai economici. Forse fu un litigio a scatenare l’onda di eventi che portò alla scomparsa di Roberta. Forse mise il marito alle strette in una discussione che degenerò in tragedia. Solo il suo corpo avrebbe potuto spiegare almeno una parte della verità.

Quando entrò nella villa dei Logli per fare la baby-sitter, Sara Calzolaio aveva 20 anni. Conquistò l’affetto dei bambini, Daniele e Alessia, e la fiducia di Roberta. Oggi Sara ha 36 anni e dal 2013, dopo la scomparsa di Roberta, ha preso il suo posto nella stessa casa, accanto al marito e ai figli. «Antonio è innocente», ha ripetuto. «Altrimenti non sarei rimasta». Anche i figli sono schierati dalla parte del padre: scrissero perfino una lettera ai giudici della Cassazione in cui lo definirono «uomo innocente e padre amorevole». Alessia, che oggi ha 19 anni e porta tatuato sul torace il nome della madre Roberta, è convinta che l’arresto del padre sia stato un errore.

Quanto alla possibilità che presto lui si risposi, la ragazza, che spera di far carriera come modella, ha ammesso che all’inizio non è stata una novità facile da accettare. Ma se lui è felice lo sarà anche lei. Alessia ha anche ricordato come in questi anni Sara le sia stata vicina amorevolmente, aiutandola a crescere. La coppia vorrebbe celebrare le nozze anche con rito religioso. Ma come è possibile se il corpo della povera Roberta non è mai stato ritrovato? «Il 9 settembre il Tribunale di Pisa ha chiesto al Comune di rettificare l’atto di nascita di Roberta Ragusa e di emettere il certificato di morte», spiega a Gente Anna Vagli, consulente tecnico in criminologia che affianca Simone Giordano, avvocato difensore di Logli. «I suoi beni potranno così essere sbloccati a beneficio dei figli. Intanto stiamo lavorando per ottenere la revisione del processo». Logli, se la richiesta venisse accolta e se i suoi legali riuscissero, con nuove prove, a dimostrarne l’innocenza, potrebbe tornare a essere un uomo libero.



Lascia un commento