Pensione invalidità, arriva l’aumento ma a chi spetta e chi ne rimane escluso?



Importante novità riguardanti le pensioni di invalidità ed il fatto che siano stati predisposti degli aumenti. Nel decreto di agosto è presente anche un provvedimento che accoglie la sentenza 152 della Corte di Cassazione. Fino ad oggi l’importo arrivava circa 286,81 euro, una cifra che è stata ritenuta insufficiente dalla Corte di Cassazione e per questo motivo il governo ha pensato di raddoppiare l’importo dell’assegno destinato agli invalidi civili, da 286,81 euro a 651,51 euro, aumento che però sembra valga soltanto per gli invalidi civili al 100%.



Pensione di invalidità, aumenta l’importo ma solo per gli invalidi civili

Un’altra grande novità è rappresentata dal fatto che la pensione di invalidità non sarà più riconosciuta soltanto agli invalidi dai 60 anni in su, ma a partire da 18 anni. Nonostante di questo se ne parli ormai da parecchi giorni, non sembra essere stata diffusa dall’INPS alcuna circolare in merito, ma è possibile ipotizzare una data a partire dalla quale avverrà questo tanto famoso aumento. La misura pare che sia retroattiva al 20 luglio 2020 e questa sarebbe sicuramente una grande notizia che allargherebbe la platea dei beneficiari di questa pensione di invalidità. Sulla base delle dichiarazioni rilasciate dal premier Conte nel corso di una conferenza stampa di presentazione del decreto di agosto, gli oneri derivanti proprio dall’estensione della platea dei beneficiari, sarebbero 132 milioni di euro per l’anno 2020 e 400 milioni a decorrere dal 2021.

A chi spetta l’aumento?

Una volta quindi confermato l’aumento della pensione di invalidità. bisogna capire a chi effettivamente questo spetti. L’aumento spetta quindi agli invalidi civili al 100%, a chi ha almeno 18 anni e chi ha un reddito entro 8.469,63 euro per chi è solo e di 14.447,42 per chi è coniugato. Soltanto per i pensionati aventi diritto con reddito zero, La pensione di invalidità sarà portata a 651,51 euro. Così come è stato specificato anche dalla Corte di Cassazione il nuovo massimale potrà essere erogato soltanto a chi rispetta precisi requisiti economici. Come abbiamo visto, quindi, secondo alcune indiscrezioni, l‘aumento della pensione potrà essere richiesto da chi ha un reddito massimo di 8.469,63 euro e di 14.447,42 euro.

Non è stato ancora confermato, ma è possibile che l’erogazione del nuovo assegno sarà in qualche modo subordinata alla presentazione di una domanda integrativa nella quale dovrà essere specificato il reddito annuo. Bisogna dire che al momento si tratta però soltanto di ipotesi e che bisognerà attendere la pubblicazione di una nuova circolare da parte dell’INPS nella quale verranno chiariti tutti i dubbi che sembrano essere rimasti ancora oggi insoluti.



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