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Rita Rusic, al “Grande Fratello vip” ha dimostrato che c’è molto di più della bellezza



Basta guardare il suo profilo su instagram per rendersi conto come sia una delle mete preferite da parte degli utenti che amano vedere la sua bellezza senza tempo. Già, perché Rita Rusic a 59 anni è in splendida forma come lo era a 20 o a 40 anni, come se davvero il tempo si fosse fermato per la donna che fece innamorare Vittorio Cecchi Gori appena la vide sul set di “Asso” per poi arrivare a sposarla.



Dopo la fine della storia con il produttore toscano, però, si è trasferita a Miami dove ha avviato diverse attività, salvo tornare saltuariamente in Italia per qualche intervista o per qualche evento importante come il “GFvip” dove ha deciso di rimettersi in gioco. Un bel passo per lei che avrebbe potuto continuare la sua vita da regina di Miami e invece ha accettato di chiudersi nella Casa più spiata d’Italia: «la mia è stata una scelta estrema, per me è una vera bomba, avevo giurato a me stessa che non sarei mai entrata in un reality. – ha detto a “Chi” – Ma Alfonso Signorini mi voleva, era disposto a tutto pur di avermi. E questo è quello che desidero, sempre, nella vita sentimentale, nel lavoro, in tutto: la passione.

Se vedo una grande passione, quello in me muove qualcosa!». La passione è la chiave di tutto: «ho questa cosa dentro, questa voglia di provocare, perché di base voglio o vorrei comunicare questo mio desiderio di grande libertà, di voler essere come voglio, che è il lusso estremo. Sono single, sono libera e, quindi… spero di trovare nella Casa qualcuno che sia interessante, spero che tutto questo mi intrighi e mi prenda. Ma sicuramente sarà così perché lì non hai distrazioni ». Attenzione, però, perché dietro questa pantera che vuole godersi la vita al 100% e che ha tanta voglia di dare e di ricevere il massimo, c’è una vita per niente semplice, sin dall’inizio.

Nata nel 1960 a Porec (Parenzo in italiano) nella penisola istriana che era stata italiana e che al momento della sua nascita era jugoslava salvo poi diventare croata quando ci fu la secessione. La situazione non era facile con il regime comunista jugoslavo sempre più oppressivo e i suoi genitori deciso di lasciare la loro terra per trasferirsi in Italia come profughi: prima nella risiera di San Sabba a Trieste, un ex lager della guerra che veniva usato come centro di accoglienza, poi il passaggio a Latina e infine a Capua. Di quel periodo, però, lei ha bei ricordi perché in fondo «i bambini riescono sempre a essere allegri, perché giocano.

Noi giocavamo a raccogliere cicche di sigaretta. Mi ricordo il filo spinato, che non potevamo uscire e che c’era della gente assurda. – ha raccontato a “Storie italiane” – C’era una mia amica di tre anni, era sempre piena di lividi: il padre la picchiava. Poi, chiaramente, sono stati rimpatriati perché lui era un uomo cattivissimo con la moglie e la bambina. Mi venne la febbre a 41 dalla paura per quest’uomo. Lo vedevo da un buco della porta, era orribile. Non sono posti facili». Alla fine i suoi genitori si sistemarono a Busto Arsizio e lei con sua sorella fu inviata in un collegio romano di suore che accoglieva i figli dei profughi.

Qui fu cresimata addirittura da Papa Paolo VI: «non furono anni facili. Quando arrivava maggio, il mese mariano, le suore ci dicevano che dovevamo fare i fioretti e pentirci delle nostre colpe. Io non sentivo di averne, allora mi mettevo i sassi dentro le scarpe per patire una sofferenza fisica da offrire alla Madonna», ha ricordato a “La verità”. Crescendo diventò sempre più bella e questo la spinse a una carriera da modella. Girava sempre con il suo book fotografico e una volta fu avvicinata da un assistente di Adriano Celentano che cercava delle figuranti per il film “Asso” e fu lì che conobbe Cecchi Gori che ha sposato e con cui è rimasta fino al 2000.

Insieme hanno avuto due figli, Mario e Vittoria. Era la riscossa per lei che qualche anno prima era anche stata vittima di abusi: «da bambina, da uno zio di un’ amichetta. Allungò le mani, mi difesi e scappai urlando. Lo confessai a mia nonna, e lei: “Stai zitta, e lascia fare a me, faccio passare la voce, lo teniamo d’occhio e alla prossima che fa…”. Fu costretto a fuggire con ignominia dal paese, e da quel momento fu sempre preceduto e inseguito dalla memoria delle sue azioni».

Insomma, non è stata una vita semplice, ma forse quelle esperienze le hanno forgiato la personalità e la determinazione con cui poi è riuscita a farsi rispettare anche nel lavoro: non bisogna dimenticare che se abbiamo visto capolavori come “Il toro”, “La scuola”, “L’uomo delle stelle”, “I laureati”, “Viaggi di nozze”, “Ferie d’agosto”, “Il ciclone” e tanti altri, lo dobbiamo proprio a lei che ha selezionato le sceneggiature e ne ha guidato la produzione. A 59 anni tutta l’Italia ha finalmente scoperto che Rita non è solo l’ex moglie di Vittorio Cecchi Gori, ma è molto di più. Finalmente.



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