Romina Power piange la sorella scomparsa: ”Dovevo morire io”



Forse ancora più bella della sorella maggiore Romina, di cui era «la migliore amica e confidente, tanto da vivere in simbiosi», Taryn Power ha avuto una vita non facile ma sicuramente libera. Figlia secondogenita dei divi Tyrone Power e Linda Christian, aveva appena cinque anni quando perse il papà. Diceva: «Se non sono riuscita a realizzare una vita sentimentale stabile, è perché mi è mancata la sua presenza». Tre matrimoni, quattro figli, quattro nipoti.



Nel 1975 Taryn incontra a Los Angeles il fotografo Norman Seef, che sposa poco prima della nascita di Tai. Poi è la volta del musicista rock Tony Fox Sales con cui mette al mondo Anthony Tyrone e Valentina. Infine, ed è l’amore più stravagante, si lega al pellerossa William Greendeer della tribù dei Winnebago e Oggi documenta la sua nuova vita nel campo indiano. Nel 1996 nascerà l’ultimogenita Stella, ma le fragilità psichiche di Greendeer mineranno irreparabilmente il matrimonio. Taryn prova anche a fare l’attrice ma non lascia il segno.

È Valentine de Villefort nel film Il conte di Montecristo con Richard Chamberlain e Tony Curtis, e Dione in Sinbad e l’occhio della tigre, interpretato da Patrick Wayne e Jane Seymour. In Italia partecipa al grottesco Bordella di Pupi Avati, mentre di recente torna a recitare in Sulle mie spalle di Antonello Belluco. Per un certo periodo si trasferisce in Italia, ospite nella tenuta di Cellino San Marco, e con Romina, Al Bano e il fratello di lui Franco-Kocis dà vita a un quartetto canoro di successo.

Ha raccontato l’altro Carrisi a Oggi: «La canzone si chiamava Taca, taca banda e fece di noi gli Abba italiani. Trionfammo in tutta Europa». Le cronache parlano di un flirt con la giovane americana, lui smentisce: «Forse Romina sperava in un fidanzamento tra me e sua sorella, ma a livello caratteriale non ha funzionato. Io e Taryn eravamo troppo diversi». Qualcuno vuole, però, che tra lei e Lucio Battisti ci sia stata un’attrazione fugace.Laureata in spagnolo e francese, studiosa di ufologia, la “piccola” Power aveva un animo buono: «Tutto ciò che volevo era farmi una famiglia».

Lavorerà come insegnante di sostegno per ragazzi disabili all’interno di una struttura pubblica. Poco prima dei cinquanta, viene colpita da un tumore al seno e riesce a sconfiggerlo. Così non sarà per la leucemia, che dopo lunga e vana lotta la stronca a 66 anni. Romina non se l’aspettava. Ospite di Domenica In, ha confidato che se il coronavirus non l’avesse bloccata sarebbe volata nel Wisconsin per stare vicino alla sorella.

«Al suo posto dovevo morire io», si è sfogata con la Venier: «io ero la più grande!». Su Instagram, nel dare notizia della perdita, ha postato: «Ci ha lasciati un essere luminoso, una madre amorevole, nonna eccezionale e sorella unica e speciale per il suo umorismo, la generosità e l’amore che aveva per gli animali e la natura. Non potevo avere una sorella migliore in questa vita!». Di lei diceva Taryn, in ideale controcanto: «Io e Romina volteggiamo sempre tra le nubi, legate da un filo invisibile, impercettibile. E, come gli uccelli migratori, sappiamo sempre dove andremo a finire».



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