Streaming Champions Juventus – Ferencvaros Gratis dove vedere Diretta Live Tv No Rojadirecta Sky o Dazn?



Juventus-Ferencvaros è questa la partita valida per la quarta giornata del gruppo G di Champions League. Il fischio d’inizio della partita è fissato per le ore 21 all’Allianz Stadium a Torino. Purtroppo si tratta di una sfida che verrà giocata a porte chiuse, così come accade ormai da diversi mesi per via della pandemia da Coronavirus.



Juventus- Ferencvaros, oggi in campo per la quarta giornata del gruppo G di Champions League

La squadra bianconera, guidata da Andrea Pirlo è a caccia della vittoria, dopo il 4-1 conquistato in terra magiara. Adesso vorranno sfruttare il fatto di giocare in casa per conquistare i tre punti e chiudere il discorso qualificazione e salire così a quota 9 punti, in attesa del risultato della partita tra Dinamo Kiev e Barcellona. La partita, almeno sulla carta vede la Juventus come squadra favorita, visto che gli ungheresi al momento hanno conquistato soltanto un punto. La partita verrà trasmessa su Sky. Vediamo qui di seguito tutte le informazioni per poter guardare la partita e tutte le news sulle possibili formazioni.

Dove e come vedere la partita

Juventus-Ferencvaros, la partita non sarà trasmessa in tv in chiaro. Il match, come abbiamo già visto, sarà valido per la quarta giornata di Champions in programma all’Allianz Stadium di Torino. Il fischio d’inizio è fissato per le ore 21 di martedì 23 novembre. Si pensava, almeno inizialmente che il match potesse essere trasmesso su Canale 5, ma poi ci sarebbe stato un cambio di programma. La partita tra Juventus e Ferencvaros, sarà quindi trasmesso in tv ma sarà esclusiva Sky.

Nello specifico si potrà seguire il match su Sky Sport Uno e Sky Sport, canale 201, 251 dell’emittente satellitare e canale 472 e 482 del digitale terrestre. Ovviamente chi vorrà, potrà seguire il match anche in streaming. La partita tra i bianconeri si potrà seguire anche sui dispositivi portatili e dunque smartphone e tablet e computer collegandosi all’app SkyGo, utilizzabile soltanto per gli abbonati. Sulle smart Tv sarà anche possibile acquistare il biglietto singolo per poter assistere all’evento, sfruttando anche il servizio On-demand live Now tv. Insomma, ci sono tanti modi per poter guardare e assistere al match valevole per la quarta giornata del gruppo g di Champions League.

LE PROBABILI FORMAZIONI DI JUVENTUS-FERENCVAROS

JUVENTUS (4-4-2): Szczesny; Cuadrado, De Ligt, Danilo, Alex Sandro; McKennie, Arthur, Bentancur, Bernardeschi; Dybala, C. Ronaldo.

FERENCVAROS (4-3-3): Dibusz; Lovrencsics, Blazic, Dvali, Botka; Siger, Kharatin, Somalia; Zubkov, Isael, Tokmac Nguen.

Hakan Calhanoglu sorride all’obiettivo, Merih Demiral no, ma fa parte del personaggio, visto che l’amicizia con il trequartista del Milan rimane forte e la story di Instagram pubblicata ieri lo testimonia agli occhi dei milioni di seguaci del giovane social network. I due, inseprabili anche in Nazionale, si sono autoritratti in un selfie, il cui sfondo, ricorda molto la collina torinese. una gita improvvisata (per altro non si potrebbe)?

Un segnale informaticamente tangibile dell’amicizia che li lega? Un’innocente immagine senza secondi fini? E’ probabile, ma il fatto che il turco del Milan sia capitato casualmente proprio nella città di una delle squadre che sono molto interessate a lui ha scatenato il gossip di mercato, che non ci ha messo molto a collegare la gita torinese di Calhanoglu con le ultime voci riguardanti l’interessamento dei bianconeri per il trequasrtista.

La situazione, quella di mercato, è questa: Hakan Calhanoglu è in scadenza di contratto con il Milan e il rinnovo stenta a decollare, così che i club che sarebbero interessati ad averlo stanno progressivamente drizzando le antenne. Il mercato di gennaio è dietro l’angolo e in quel momento la Juventus potrebbe iniziare a prendere contatti, ma soprattutto ottenere la firma su un contratto.

Seppure il Milan, come dichiarato dallo stesso Paolo Maldini, abbia intenzione di provarci fino alla fine, secondo fonti turche è improbabile che il fantasista rossonero abbassi le pretese (7 milioni) per andare incontro ai rossoneri. In Turchia sono sempre più convinti che, a prescindere dallo scatto di ieri con il connazionale Demiral, Calhanoglu sia molto più che intrigato dalla proposta bianconera.

Non è l’unica che il suo agente ha tra le mani, però sicuramente è una delle più interessanti dal punto di vista economico e soprattutto sportivo. Il turco vuole vincere e punta a essere protagonista in Champions.

Per questo non scarta a priori quello che sarebbe un clamoroso trasferimento alla Juventus. Una cosa è certa: la qualità, l’età (26 anni), l’esperienza e lo status di svincolato dell’ex Bayer Leverkusen intrigano gli uomini della Continassa, ben consapevoli che le priorità per il prossimo mercato saranno soprattutto due. Almeno un difensore centrale (non caso i bianconeri sono vigili su David Alaba, altro parametro zero inseguito dalle big europee) e un centrocampista di qualità da alternare a Aaron Ramsey nel ruolo di falso esterno-trequartista. Tutti motivi che scaldano la pista Calhanoglu.

Due club quasi coetanei, visto che i bianconeri sono nati nel 1897 e gli ungheresi nel 1899, come classica costola di una polisportiva (il nome intero è Ferencvarosi Torna Club, ovvero club ginnico del Ferencvaros). Uniti anche nell’anno dell’unica retrocessione, il 2006: la Juventus per Calciopoli di cui sopra, il Ferencvaros per problemi finanziari. E uniti nel ritorno recente ai successi, con la Juventus numero in Italia dal 2012 in qui e i biancoverdi per tre volte campioni d’Ungheria nelle ultime cinque stagioni, dopo essere rientrati tra le grandi nel 2009.
Il Ferencvaros ha conquistato l’accesso alla fase a girone della Champions League dopo venticinque anni di assenza e, insieme con la Nazionale, è il segnale di una rinascita del calcio ungherese che, in pochi giorni, ha conquistato la qualificazione alla fase finale dell’Europeo, ribaltando 2-1 l’Islanda negli ultimi minuti del match, e ha ottenuto la promozione nella Lega A della Nations League, battendo 2-0 la Turchia e staccando la Russia, con cui era in testa alla classififca, travolta 5-0 dalla Serbia. Una Nazionale cui il Ferencvaros non contribuisce moltissimo, come capitava nei favolosi anni Cinquanta con l’Aranycsapat (la squadra d’oro), fondata sul blocco Honved: allora non c’era un solo giocatore biancoverde, mentre contro l’Islanda l’unico titolare della squadra di Serhij Rebrov era il centrocampista David Siger. L’ossatura della Nazionale si regge sui contributi esteri, la stella più luminosa è Dominik Szoboszlai, del Salisburgo.
Oggi in Ungheria il calcio non è solo un fattore sportivo, ma anche politico. Avviene da quando è salito al potere nel 2010 Viktor Orban, leader del partito ultra-nazionalista Fidesz. Ex giocatore e grande tifoso del Videoton, ha intuito come il pallone potesse diventare un alleato importante, per la visibilità che lo accompagna.
Ha dato così vita a un ambizioso piano di edilizia sportiva, ancora più ambizioso se si tiene conto del fatto che non è collegato all’organizzazione di un evento internazionale. Come scrive ilpost.it, nel 2014 sono stati stanziati 68 milioni per la costruzione di nuovi stadi e centri sportivi in tre anni, diventati 81 nel 2018.
Cinque si trovano a Budapest, come la Groupama Arena dove, dal 2014, gioca il Ferencvaros, mentre tantissimi sono sparsi per il paese, come quello edificato a Felcsut, dove è cresciuto (e ha giocato in Quarta divisione) proprio Orban: la Pancho Arena, 3.800 posti per un paese di 1.800 abitanti, sede della Puskas Akademia, fondata del 2007 e oggi in Prima divisione ungherese.
Una commistione calcio-politica che ha sollevato molte polemiche, dopo i successi della Nazionale, tra chi intestava tali vittorie alle scelte del governo e chi, all’opposizione, vedeva una mera manovra opportunistica. Una commistione che vede uomini di Orban a capo dei principali vari club. Come Gabor Kubatov, presidente proprio del Ferencvaros dopo che Kevin McCabe, proprietario dello Sheffield United che nel 2008 aveva acquistato il club (risanandolo), lo aveva ceduto due anni dopo allo Stato. È parlamentare di Fidesz e fedelissimo del primo ministro.

Trovare continuità dentro l’alternanza non è impresa facile, ma il calendario congestionato lo consiglia e gli infortuni lo rendono inevitabile. Demiral è il settimo infortunato della stagione (elongazione muscolo ileopsoas di destra, 10 giorni di stop) e il momento è tutt’altro che opportuno: dopo Chiellini e Bonucci, Andrea Pirlo perde un altro pezzo della difesa, reparto costantemente in sofferenza.

Emergenza «Ne abbiamo quattro, giocheranno per forza loro», spiega serafico il tecnico bianconero, riferendosi a Cuadrado, De Ligt (rientrato dopo tremesi), Danilo e Alex Sandro, al debutto stagionale da titolare. Il brasiliano non sarà l’unica novità rispetto al Cagliari, perché con due partite fisse a settimana e il rischio infortuni sempre in agguato il turnover più che un lusso diventa una necessità. Danilo è l’unico ad averle giocate tutte da titolare e stasera avrebbe avuto bisogno di saltare un giro, ma lo stop di Demiral ha fatto saltare i piani.

Quindi con il Ferencvaros ci sarà, nella speranza che con il rientro di Bonucci (si tenterà per il Benevento, altrimenti Dinamo o derby) per una volta possa accomodarsi in panchina. Non sarà l’unico costretto agli straordinari, perché sulla corsia di destra c’è Cuadrado che tallona Danilo con 817 minuti giocati (888 per il brasiliano) e non ha un vero sostituto: l’unica volta che Pirlo l’ha risparmiato (col Crotone) al suo posto ha messo Chiesa, che però è reduce da un problema muscolare.

Dosare le forze «Federico non è ancora pronto per giocare dall’inizio», ha detto Pirlo, che stasera potrebbe preservare anche Kulusevski, spremuto dalla Svezia nella sosta. Salgono così le quotazioni di McKennie come trequartista (Ramsey è tornato in gruppo ma è più facile che giochi dal 1’ a Benevento) e di Bernardeschi a sinistra, come con il Cagliari. Si turna anche a centrocampo, dove Rabiot (anche lui tra i più utilizzati) dovrebbe lasciar spazio a Bentancur e Arthur. «Qualche rotazione ci sarà—ha confermato il tecnico —, soprattutto per chi ha giocato tanto in nazionale.

Però dobbiamo dare continuità a prestazioni e risultati: mi darebbe fastidio non vedere la stessa intensità di Juve- Cagliari. Ci vorrà massima determinazione per non sprecare ciò che abbiamo fatto: sarebbe importante chiudere il discorso qualificazione per giocare con più tranquillità le prossime gare e concentrarci sul campionato». Cambiano gli uomini, ma la mentalità deve rimanere la stessa.

Juventus Ferencvaros Live Streaming Gratis Link e Diretta TV.

Juventus Ferencvaros sarà trasmessa in diretta tv con il servizio a pagamento di video streaming online DAZN e sul canale satellitare DAZN1 per i clienti che hanno aderito all’offerta Sky-DAZN. Non verrà trasmessa in chiaro.

Juventus Ferencvaros sarà disponibile in streaming live su DAZN (link www.dazn.com), tra i servizi links on-demand per seguire le partite di calcio streaming su iPhone, iPad, Android o Samsung Apps e quindi smart tv, tablet, smartphone e pc. Per tutti i non abbonati il servizio è a pagamento. Rojadirecta è illegale e non si può usare perchè oscurata.

Diretta Juventus Ferencvaros Streaming

Napoli Milan viene trasmessa in diretta tv con i canali di Sky Sport Uno (numero 201 del satellite, numero 472 e 482 del digitale terrestre), Sky Sport Serie A (numero 202 e 249 del satellite, numero 473 e 483 del digitale terrestre) e Sky Sport (numero 251 del satellite). La partita non viene trasmessa in chiaro.

Sarà ancora una volta la notte delle stelle. La notte degli Oscar del calcio internazionale. La notte degli sfavillanti Globe Soccer Awards che per il 12° anno consecutivo celebreranno i più grandi campioni di ieri e di oggi. Tutto è pronto nella città più high tech del pianeta, degli edifici ultramoderni, delle fontane caleidoscopiche per l’esclusivo gala in programma il 27 dicembre.

Un appuntamento imperdibile. E una “location” sempre più prestigiosa: l’Armani Hotel di Dubai, giusto ai piedi del celeberrimo Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo con i suoi 829,80 metri.

Nell’anno tormentato dal Covid-19 e caratterizzato dalla chiusura degli stadi, il Dubai Sports Council e Globe Soccer (sontuosa e impeccabile, more solito, l’organizzazione della “BC Bendoni Communication” di Roma) hanno deciso di non rinunciare agli Awards.

Verranno premiati i personaggi del calcio mondiale secondo le seguenti 8 categorie: Giocatore del Secolo (2001-2020), Allenatore del Secolo (2001-2020), Club del Secolo (2001-2020), Agente del Secolo (2001-2020), Giocatore dell’Anno (2020), Club dell’Anno (2020), Allenatore dell’Anno (2020) e Premio Giocatore alla carriera. Tantissimi i nomi in lizza e anche tanti italiani o stranieri della Serie A nelle varie categorie, come potete leggere nelle tabelle qui a fianco. Da Lippi a Gasperini passando per Buffon, Cannavaro, Pirlo e Totti.

Da Ibrahimovic a Immobile. E poi, naturalmente, da Cristiano Ronaldo a Messi, da Lewandowski a Salah, da Sir Alex Ferguson ad Ancelotti, da Zidane a Mourinho, da Flick a Klopp, da Raiola e Branchini senza mai scordare il superagente Jorge Mendes, favorito numero 1 da sempre. E fra le squadre spicca la Juventus, unica vessillifera del nostro calcio in mezzo alle corazzate Bayern, Real Madrid, Liverpool, Barça e Manchester United.

Bianconeri da 9 anni meritatamente campioni d’Italia, ma ahimè da 25 senza l’agognata Champions League… La grande novità di quest’anno è rappresentata – per la priva volta assoluta – dal coinvolgimento degli appassionati di tutto il mondo nella votazione dei candidati. L’elezione avviene sul sito di Globe Soccer (globesoccer.com) e su TikTok, nuovo sponsor dell’evento. I finalisti verranno annunciati il 7 dicembre.

E dopo questa prima scrematura, nuove votazioni. Ancora con gli internauti protagonisti: il pubblico potrà votare le “shortlist” con un peso del 40% rispetto alla giuria di Globe Soccer (entrerà in campo solo in quest’ultima fase) il cui peso sarà del 60%. Le procedure di voto si chiuderanno definitivamente il 21 dicembre, sei giorni prima della notte delle stelle nella fantasmagorica cornice di Dubai (evento trasmesso in diretta tv via satellite e in streaming in tutto il mondo).

Le votazioni si sono aperte ieri e subito CR7 è schizzato in testa sia come Giocatore del Secolo che come Giocatore dell’Anno. Idem Mendes fra i procuratori. Possiamo ragionevolmente azzardare che il fuoriclasse portoghese trionferà nel “Giocatore del secolo” mentre è egualmente ipotizzabile che la giuria, in corso d’opera, “corregga” il voto per il Calciatore dell’Anno: onestamente in questo 2020 non può che vincere un solo uomo: il polacco “LewanGoLski” pentacampione e triplo cannoniere con il Bayern.

Paulo Dybala ha una lunga lista di cose da fare questa sera. E se, ovviamente, segnare un gol è in cima a tutto, l’elenco contempla anche la cancellazione del brutto ricordo di Roma e di quel finale di partita contro la Lazio nel quale un suo errore ha innescato il pareggio biancoceleste; poi c’è la volontà di lasciarsi alle spalle un periodo orrendo sotto il profilo della forma fisica, con infortuni muscolari e virus che gli hanno impedito di allenarsi in modo continuo e proficuo; infine la smania di riprendersi un posto da titolare, perso nella prima parte della stagione con l’esplosione di Morata, partner perfetto per Cristiano Ronaldo.

Morata, questa sera, sarà presumibilmente in panchina per tirare un po’ il fiato, per Dybala è un’occasione eccellente. Nella gara d’andata a Budapest, oltretutto, il Ferencvaros gli aveva pure portato fortuna, regalandogli – di fatto – due gol nel finale, con rimpalli un po’ fortuiti. Ma a Budapest, Dybala era subentrato nel finale, questa sera partirà dall’inizio e con altre responsabilità.

La prima è dimostrare di stare bene: la forma fisica, finora, è stata il freno più grosso per le intenzioni di Andrea Pirlo. Ieri il tecnico ha detto che l’argentino ha bisogno di mettere minuti nelle gambe, lasciando ovviamente intendere che reputa Dybala non ancora lontano da una buona forma, ma nello stesso tempo che vuole fargliela raggiungere al più presto perché è evidente che questa Juventus non può fare a meno del migliore Dybala.

Questione di alternative consistenti in una stagione che propone periodi come quello iniziato sabato (una partita ogni tre giorni per un mese e mezzo), ma anche della grande tentazione di schierare il tridentone, quello con Ronaldo, Morata e Dybala tutti insieme, schierando una potenza di fuoco spaventosa per qualsiasi avversario.

Ma la condizione necessaria per pensare di vedere sul campo il sogno di molti tifosi è che tutti e tre gli attaccanti siano in condizione atletica brillante e spinti da una convinzione che possa tenerli concentrati in ogni momento della partita, sia in fase di possesso che di riconquista della palla. Dybala, quindi, deve iniziare questa sera la sua personale rimonta al se stesso di qualche tempo fa. Deve avere gambe per dare un contributo alla difesa, deve avere cervello per sapere quando e come darlo, deve avere la fiducia in se stesso per aggredire l’avversario e superarlo nell’uno contro uno quando sta accattando. Pirlo lo osserverà con attenzione superiore a qualsiasi altro giocatore questa sera. Proverà a pesarne tutti gli interventi e le iniziative, per stilare una relazione molto dettagliata con la quale Dybala pianificherà il suo lavoro delle prossime settimane.

La compatibilità con Cristiano Ronaldo nella fase offensiva della Juventus non è stata praticamente mai provata fino in fondo, soprattutto con questo allenatore. Questa sera è uno dei primi tentativi e a Paulo conviene giocarselo benissimo, magari senza cercare di strafare, ma dando una mano concreta, anche a Ronaldo in fase offensiva. Non può pensare di compiere la rimonta tutta in una notte, anche se di Champions, anche se importante. In compenso una buona prestazione oggi contro il Ferencvaros servirebbe tantissimo per la resurrezione sportiva della Joya.

Qualcuno nella notte ha allargato le porte dello Stadium. La Juventus tra qualche ora giocherà contro il Ferencvaros, la difesa peggiore della Champions, e nel weekend andrà a Benevento, da una delle due squadre che hanno concesso di più in Serie A.

Come giocare con le porte più grandi. Ce n’è abbastanza per organizzare un party riservato ai giocatori offensivi, nella speranza che i buttafuori degli ungheresi si comportino come a Budapest, quando staccarono biglietti omaggio per tutti: ingresso libero in area. Morata e Dybala ne approfittarono, Cristiano Ronaldo per una volta si astenne, impreciso e magnanimo. Stasera si ripete a Torino, con l’obiettivo di chiudere il discorso ottavi: se il Barcellona senza Leo Messi farà almeno un punto a Kiev, alla Juventus basterà una vittoria per qualificarsi. Non difficile.

Quindi, anche se la Champions è sempre la Champions, c’è la tentazione di interpretare la partita come un tiro al bersaglio: troppo modesto il Ferencvaros visto all’andata, troppi i giocatori della Juve che avrebbero bisogno di un gol. Primo tra tutti, l’uomo con il 10. Dybala e i minuti Paulo Dybala finora è semplicemente il calciatore con il differenziale maggiore tra il rendimento del campionato scorso e di quello attuale: il migliore della pista fino a luglio, una comparsa ora.

La sfortuna spiega quasi tutto: Paulo ha avuto il Covid, si è ripreso, ha avuto di nuovo problemi e ha appena smesso di curarsi per un’infezione alle vie urinarie. Pirlo ieri non si è sbilanciato sulla formazione ma ha fatto capire che Dybala giocherà parecchio: «Si sta allenando bene e sta crescendo di condizione, avrà bisogno di mettere minuti nelle gambe. È pronto, si è allenato con una certa continuità, contro il Cagliari si è mosso meglio e ha ritrovato un po’ di forza nelle gambe». Facile immaginarlo come ai vecchi tempi, da subito vicino a Ronaldo.

I due “più” di Pirlo I vecchi tempi, appunto. La Juve di Sarri sembra di un’altra epoca, anche se in fondo è storia di un paio di dpcm fa. Pirlo si sta staccando dalle abitudini e per ora fa più o meno conto pari: la Juve del 2020-21 segna un paio di gol a partita, come quella del 2019, diminuisce i tiri in porta ma aumenta il numero di palloni giocati nell’area avversaria.

Le impressioni dopo undici partite però dicono che più di qualcosa è cambiato. Sarri, al netto degli esperimenti sul trequartista, aveva un’ala destra e un centravanti, più Ronaldo a sinistra. Il contributo offensivo delle due mezze ali, teoricamente decisivo, non arrivò mai: Bentancur senza istinto per la porta, Ramsey perso tra un infortunio e l’altro, Rabiot importante solo in estate. Pirlo prova a usare due armi in più. La prima: porta Ronaldo qualche passo più dentro il campo e raddoppia gli esterni, aggiungendo un’ala pura (diciamo Chiesa) a Cuadrado.

La seconda: schiera un trequartista che, almeno quando non gioca Dybala, attacca sul centro-destra. Da qui, la linea di cinque giocatori offensivi: nella formazione tipo Cuadrado-Kulusevski-Morata- Ronaldo-Chiesa, stasera forse Cuadrado-McKennie-Dybala- Ronaldo-Bernardeschi. Se tutto funzionasse, sarebbe unambizioso passo avanti. Fede e Fede La questione però alle 21 sarà capire se i singoli possono fare un salto di qualità, Fede e Fede su tutti. Questa sera giocheranno – Bernardeschi probabilmente dall’inizio, Chiesa a partita in corso – e per loro un gol varrebbe doppio. Se l’astinenza di Dybala, in gol solo a Budapest, è stata questione di salute, per F&F il discorso è più complesso.

Chiesa non ha segnato in 155 minuti di Juve, mentre Bernardeschi non alza le braccia in bianconero dal 26 luglio. Sarebbe tempo, prima che sia dicembre e si palesino avversarie più forti e la fine dell’anno porti nuovi esperimenti. Uno su tutti, la grande tentazione di laboratorio, comparsa ieri in un discorso di Pirlo: «Morata, Dybala e Ronaldo insieme? Adesso diamo equilibrio e struttura alla squadra, poi cercheremo una soluzione». Per capirsi: la formula è molto complessa, ma gli scienziati hanno scongelato le provette.



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