Terence Hill in Don Matteo non vuole usare la parola ‘peccato’: la domanda di Flavio Insinna a L’Eredità



Terence Hill è diventato protagonista di una domanda che è stata posta a uno dei concorrenti del programma de L’Eredità, circa un’abitudine che l’attore ha rafforzato in questi anni sul set di Don Matteo. A quanto pare l’attore evita di pronunciare la parola ‘peccato’ nel telefilm. Ecco perché.



La domanda di Flavio Insinna su Don Matteo a L’Eredità

Flavio Insinna deve l’esplosione del suo successo alla fortunata serie di Don Matteo, giunta alla sua dodicesima e ultima edizione. A quanto pare Terence Hill ha deciso di non usare la parola ‘peccato’ durante tutte le puntate che sono andate in onda della fiction.

Questa è stata una cosa che ha raccontato Flavio Insinna in occasione della messa in onda di una nuova puntata de L’Eredità durante la quale ha chiesto: “Per rispetto verso le persone che seguono Don Matteo, verso le loro storie, in questa serie che compie vent’anni, Terence Hill non ha mai voluto pronunciare la parola ‘peccato’, sostituendola con ‘sbaglio’”. Flavio Insinna continua dicendo: “Ha preferito usare un termine più leggero per trasmettere serenità”.

Terence Hill in Don Matteo non vuole usare la parola ‘peccato’

Questo piccolo aneddoto riguardante il personaggio di Don Matteo, era già stato spiegato dallo stesso Terence Hill non molto tempo fa.

L’attore italiano, non a caso, in occasione di una lunga intervista rilasciata a TV Sorrisi e Canzoni aveva dichiarato: “Quando c’era nel copione, l’ho sostituita con ‘errore’ o ‘sbaglio’. Il peccato è una cosa con cui tutti noi cattolici dobbiamo fare i conti, ma è una parola che rischia di mettere ansia. Mentre il compito di don Matteo è portare serenità”.

Terence Hill cambia nome al telefilm

In occasione dell’intervista che Terence Hill ha rilasciato a Tv Sorrisi e Canzoni ha anche spiegato che il telefilm in questione, in realtà avrebbe dovuto avere un nome diverso, e la stessa cosa valeva anche per il nome del protagonista.

La rivoluzione di Terence Hill si è poi rivelata la fortuna della fiction in questione: “Innanzitutto, il titolo, che da ‘Il diavolo e l’acquasanta’ diventò ‘Don Matteo’. Poi il nome del protagonista, che inizialmente si chiamava Don Teodoro. E, infine, il mezzo di trasporto– conclude Terence Hill-. Enrico Oldoini, che ha ideato la serie, lo aveva immaginato a bordo di una moto, io invece ho preferito la bicicletta perché è più ecologica e dà più movimento alle scene. La bici ormai è diventata un simbolo di Don Matteo: basta appoggiarla al muro di una casa e tutti pensano che lì ci sia lui”.



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