Bimbo di 2 anni annega nella piscina di casa. La tragedia sotto gli occhi dei genitori, soccorsi inutili



Questo articolo in breve

Tragedia in una villetta di famiglia a Città Sant’Angelo, in provincia di Pescara, in Abruzzo, dove un bambino di soli due anni è morto annegato nella piscina. La scena che i genitori si sono trovati davanti è terribile. I due sono stati i primi a soccorrerlo e a cercare di salvarlo; immediata la chiamata ai soccorsi.



Sul posto, una villetta di famiglia in via Maddalena a Città Sant’Angelo, in provincia di Pescara, sono arrivati sia i soccorritori del 118 che i carabinieri della Compagnia di Montesilvano, ma i tentativi di salvare il bimbo non hanno ottenuto gli effetti sperati. Purtroppo i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del piccolo.

Secondo quanto ricostruisce il quotidiano La Stampa, il bambino stava giocando nel giardino di casa e per un attimo i genitori lo hanno perso di vista. Dopo qualche minuto i due hanno iniziato a cercarlo, facendo la tragica scoperta. Il piccolo era caduto in acqua, hanno provato a rianimarlo e nel frattempo hanno chiamato i soccorsi. Inutili i tentativi di salvargli la vita da parte di mamma e papà e all’arrivo dei soccorritori non c’è stato niente da fare.

Il bambino era morto. Sono in corso ulteriori accertamenti da parte dei carabinieri della compagnia di Montesilvano ma dai rilievi effettuati sembrerebbe trattarsi di una disgrazia. Lo scorso 10 aprile, questa volta in Sardegna, precisamente in località Foxi, a Quartu Sant’Elena, località sul litorale alle porte di Cagliari, un bambino di 3 anni è morto nelle stesse circostanze.

Il piccolo Antonij Volskyy, tre anni e mezzo, è annegato in ottanta centimetri di acqua, in una piscina semivuota durante un matrimonio che stava celebrando il padre, pastore ortodosso di nazionalità ucraina. Immediato il soccorso dei medici, che avevano tentato a lungo di rianimare il bimbo, ma non c’era stato nulla da fare.



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