Claudia Rivelli sorella di Ornella Muti verrà processata a febbraio dell’anno prossimo



È un prodotto che utilizzo per pulire gli oggetti d’argento di casa». Ha detto Claudia Rivelli, 71 anni, la sorella di Francesca Romana Rivelli, in arte Ornella Muti, alla polizia che qualche giorno ha suonato alla sua porta, in via della Camilluccia a Roma. Le forze di polizia da mesi indagavano sull’arrivo di importanti quantitativi di Gbl, la cosiddetta droga dello stupro. Davanti alla scoperta di tre flaconi contenenti questa sostanza trovati in casa, di cui una ancora imballato, la Rivelli ha spiegato: «Per me era un detergente come altri».



La Rivelli è nata a Roma il 16 giugno 1950 ha grandi occhi verdi e capelli castani. Di madre estone (la scultrice Ilse Renate Krause), è la sorella della famosa attrice, conosciuta in tutto il mondo con il nome d’arte di Ornella Muti. Malgrado il grande successo e la notorietà della sorella, si dice che molte persone, incontrandole per la strada, avrebbero riconosciuto prima Claudia, che per molti anni è stata più famosa di Ornella.

Claudia rifiutò molte proposte dal cinema e fu lei, non volendo girare il film di Damiani, La moglie più bella, nel 1970, a lanciare la Muti nel mondo internazionale del cinema. Secondo altre leggende, in realtà, le due sorelle posarono insieme per un servizio fotografico, le foto poi finirono nelle mani del regista Damiano Damiani, che scelse poi la Muti, come protagonista del film. Solo i fotoromanzi appassionarono Claudia e le lettrici l’hanno sempre ripagata con tanto affetto.

Ancora oggi sono molte le lettere che riceve dalle fan. Anche Mike Bongiorno l’avrebbe voluta come valletta in Rischiatutto, ma lei disse di no perché i fotoromanzi le davano molta notorietà e al suo posto venne presa Sabina Ciuffini. Donna molto gelosa della sua privacy, sono davvero poche le immagini che la ritraggono in pubblico. Come riporta Wikipedia, la Rivelli è ricordata anche per i fotoromanzi girati insieme ai più conosciuti colleghi del settore.

Il più celebre è stato Franco Gasparri, suo partner in diverse avventure, nelle quali interpretava ruoli di ragazza moderna ed emancipata in linea con i tempi. A fianco di Gasparri è stata nei panni di Susan Heim, una giovane donna tedesca in Italia per motivi di lavoro, mentre Gasparri impersonava la figura di Ken Rogers, un prestante investigatore privato. Questi personaggi hanno fatto parte della loro serie più fortunata intitolata Le avventure di Jacques Douglas.

Alla Lancio era giunta pocomeno che ventenne, debuttando nel giugno del 1969 in una storia intitolata La ragazza del cantante. Nello stesso mese usciva un’altra sua storia, Meravigliosa Odette. Il suo ultimo fotoromanzo interpretato è stato Una finestra sul mattino, pubblicato sul numero 207 di Lucky, nell’ottobre 1985. Inoltre, è apparsa in vari spot pubblicitari di Carosello, incluso uno spot insieme a Gianni Morandi, per una nota marca di scooter.

La Rivelli si sposò in prime nozze nel 1974 con un produttore cinematografico spagnolo da cui però divorziò. In seconde nozze ha sposato Paolo Leone, figlio dell’ex presidente della Repubblica Italiana Giovanni Leone, dal quale ha avuto due figli, Luca Maria e Giovanni. Poco dopo la nascita del secondo figlio, ha smesso di lavorare dedicandosi alla famiglia. Coltiva l’hobby della pittura di genere naif. Da mesi, gli investigatori della Polaria, di Fiumicino indagavano sull’arrivo in aeroporto di grossi quantitativi di Gbl.

Appena sdoganato, il pacco sospetto è stato preso in consegna da un corriere, gli agenti lo hanno tallonato fino in casa della madre defunta di Claudia Rivelli, la scultrice IlseRenate Krause e da qui preso in consegna da un secondo fattorino e recapitato presso il domicilio della Rivelli. L’attrice, che vive con la sua domestica in un quartiere chic della capitale, quando si sono presentati gli agenti per una perquisizione era sola in casa.

Gli agenti hanno trovato i tre flaconi da un litro. Uno era ancora confezionato, pronto per essere spedito al figlio. I tre flaconi contenevano una sostanza inodore, che poi in seguito alle analisi si è scoperto essere Gbl, ovvero la potente droga dello stupro. La Rivelli, difesa dal suo ex marito Paolo Leone, ha spiegato di non sapere che fosse Gbl, ma un prodotto scoperto dalla madre come detersivo che da tempo utilizzava per pulire casa, e che doveva inviare al figlio che lo utilizzava per pulire la propria auto.

Sottoposto ad analisi il contenuto dei flaconi ha dato però la certezza sul contenuto: si trattava di gamma-butirrolattone (Gbl), la droga dello stupro. L’ex modella così ha passato una notte in cella di sicurezza, e il giorno dopo, presentandosi in tribunale vestita in modo elegante e con i capelli raccolti, ha spiegato al giudice che quel prodotto per lei era solo un comune detergente: «Per me è una specie di acquaragia. Me l’ha fatto scoprire mia madre, che lo utilizzava da vari anni: prima di morire aveva chiesto a mio figlio di ordinarlo su Internet ma, invece di un flacone ne sono arrivati due. Ha pagato lui, io non sono pratica».

L’a Rivelli non immaginava minimamente che quel prodotto fosse una droga molto pericolosa, acquistata dal figlio residente a Londra e utilizzata come detergente. «Ci vuole dire che usava la droga per fare le pulizie di casa?», ha chiesto alla donna stupita il giudice. La Rivelli ha risposto al magistrato dicendogli: «Certo. Per me era un detergente come altri. Altrimenti una madre, sapendo che era droga, non l’avrebbe certo spedita al figlio. E il mio non fa uso di stupefacenti».

Il pm Mario Pesci ha chiesto per l’attrice i domiciliari, ma il giudice Valentina Valentini ha convalidato l’arresto e poi ha disposto il suo ritorno in libertà dal momento che Claudia Rivelli non ha precedenti penali, fissando a febbraio la prima udienza del processo. Negli ultimi tempi il Gbl è entrato prepotentemente al centro di varie vicende di cronaca. Qualche settimana fa, infatti, a Milano è stata arrestato e ora è agli arresti domiciliari il conduttore tv Ciro Di Maio, per essersi fatto mandare dall’ Olanda un litro di questa sostanza. Mentre a Prato è stato messo ai domiciliari don Francesco Spagnesi, 41enne. Il sacerdote organizzava con il suo compagno dei festini dove venivano consumati cocaina e Gbl.



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